Elezioni: un padre, vendo mio voto
Un genitore di Schiavi di Abruzzo vuol mettere
in vendita il proprio voto dall'ANSA, 3.2.2013 I bambini dell'asilo e delle elementari di Schiavi di Abruzzo non hanno piu' una scuola in paese. Ogni giorno sono costretti a recarsi con lo scuolabus a Castiglione Messer Marino. Otto chilometri all'andata e altrettanti al ritorno su strade di montagne tortuose e dissestate. E come se il viaggio non fosse gia' abbastanza stressante per i piccoli alunni e pericoloso, succede che lo scuolabus comunale e' sprovvisto di accompagnatore. Nonostante l'impegno del sindaco, Luciano Piluso, ad oggi i bambini viaggiano con il solo autista. Ed ecco allora il voto utile di un papa' messo in vendita. ''Con il ricavato, girato al Municipio - dice l'uomo - si potrebbe pagare l'accompagnatore per i bimbi delle scuole di Schiavi. Solo vendendo il mio voto sara' davvero utile, utile ai bambini. La politica serve a risolvere i problemi dei cittadini, giusto? Allora, quale candidato e' interessato a voler risolvere il problema degli scolari di Schiavi di Abruzzo?''. Il papa' di Schiavi d'Abruzzo, il piu' alto comune della provincia di Chieti con i suoi 1168 metri sul livello del mare, si chiama Francesco Bottone, ha 38 anni, e' precario, padre di due bambini di quattro e due anni e con un altro in arrivo, e non ha voluto lasciare il paese.
Francesco Bottone per il ''suo voto'' fa questa richiesta: ''Quanto
prende un deputato oppure un consigliere regionale? Allora voglio un
mese del loro stipendio. Per un mese non moriranno di fame e il
gesto di uno solo dei futuri eletti sara' utile ai bambini di
Schiavi pagando il servizio per un intero anno scolastico. La
politica serve a risolvere i problemi dei cittadini, giusto? Allora,
quale candidato e' interessato a voler risolvere il problema degli
scolari di Schiavi di Abruzzo? Io resto in attesa, vediamo chi ha il
coraggio almeno di chiamarmi'', ha chiarito. ''Faccia molta attenzione pero', sono proprio coloro che hanno tagliato 8 miliardi alla scuola e chiuso con un forzoso dimensionamento le piccole scuole dei comuni montani - dice la Puglisi - Mentre facevano lievitare la spesa corrente statale, senza risanare il debito pubblico, scaricavano il risanamento dei conti massacrando di tagli anche i bilanci dei Comuni e delle Province. E' cosi' che sono diventati insostenibili anche servizi essenziali come il trasporto scolastico. Invece di vendere il suo voto al miglior offerente, lo impieghi bene per scegliere consapevolmente quelle forze politiche che davvero credono nell'istruzione e che hanno scritto con chiarezza nel programma che vanno sacrificati altri capitoli della spesa statale per tornare ad investire nella scuola''. |