Francesco Profumo traccia un bilancio
alla fine del mandato

di Andrea Toscano La Tecnica della Scuola, 21.2.2013

Sull’ultimo numero del quindicinale “La Tecnica della Scuola” (fruibile anche nella versione digitale) è stata pubblicata un’intervista al Ministro dell’istruzione a pochi giorni dal suo addio al Miur. Profumo si dichiara soddisfatto anche se ammette che si poteva “fare di più”. Interviste anche i due sottosegretari all’Istruzione, Marco Rossi Doria ed Elena Ugolini.
Intanto, sull’università pesa la decisione del Ministro di anticipare il periodo fissato per i test di ingresso ai corsi universitari, mentre la strategia più giusta sarebbe potenziare l’orientamento durante la frequenza scolastica.

Nell’intervista riportata sul n. 12 della rivista “La Tecnica della Scuola”, il ministro Profumo si mostra soddisfatto: organici invariati, 21mila docenti immessi in ruolo, via ai Tfa abilitanti, ritorno del concorso a cattedra, dematerializzazione di procedure amministrative. Pensa sia opportuno incentivare il merito, ma senza tentativi di imposizione (come le 24 ore per tutti gli insegnanti) bensì attraverso il confronto.

Su due temi che hanno innescato recenti polemiche e conflittualità si mostra “rassicurante”: per quanto riguarda i precari “mai pensato di cassare i diritti riconosciuti da leggi dello Stato”; sull’Università italiana: “fornisce ai propri studenti una preparazione ancora competitiva a livello internazionale”, anche se “non è però possibile negare una sofferenza generale del sistema universitario italiano” (anche a causa di “un generale disinteresse della politica per gli investimenti in quello che resta un settore strategico per il futuro del Paese”) e serve “una programmazione a medio lungo termine”.

Ma ancora, al momento dell'intervista al Ministro, non erano montate le polemiche per la sua proposta di anticipare il periodo fissato per i test di ingresso ai corsi universitari (piovuta come pesante “macigno” dopo le giuste rimostranze degli studenti - e non solo - contro la diffusione del sistema del “numero chiuso” all’Università): eppure la soluzione più giusta contro il proliferare degli accessi a numero programmato (anche non riguardanti i corsi previsti dall’art. 1, comma 1, lettere a) e b) della legge n. 264/99 (medicina e chirurgia, veterinaria, odontoiatria, architettura, scienze della formazione primaria nonché i corsi per professioni sanitarie di 1° livello) sarebbe potenziare l’orientamento prima della transizione dalla scuola all’università, durante il quarto e quinto anno delle scuole secondarie di II grado, con adeguati raccordi tra scuola ed università, già previsti dalla legge “Ruberti” del 1991, e facendo leva sul sistema delle preiscrizioni (introdotto nel 1997 ma sinora utilizzato malissimo - lo scorso anno neanche effettuato! - e spesso fuori tempo, nelle ultime settimane dell’ultimo anno delle scuole superiori, quando già gli alunni si preparano agli esami di Stato) che nelle intenzioni era finalizzato proprio a consentire un orientamento mirato per gli studenti e soprattutto a permettere agli atenei di organizzarsi in base ai previsti ingressi di “matricole”.

Ritornando al n. 12 del quindicinale “La Tecnica della Scuola” sono pubblicate anche due interviste ai sottosegretari all’Istruzione. Marco Rossi Doria ed Elena Ugolini, che a loro volta tracciano un bilancio a conclusione del mandato.

Ed ancora un articolo che aggiorna la situazione sui Tfa speciali ed una guida per la compilazione delle istanze relative al concorso per titoli del personale Ata (“24 mesi”), leggibili anche nella versione digitale della rivista.