verso il voto

L’intervista ai leader: “Lavoro e scuola
Ecco le nostre priorità per gli under 30”

Bersani: “Sostegno ai redditi bassi e asili nido più efficienti”
Berlusconi: niente tasse a chiassume under 35.
Monti: incentivi fiscali per aumentare la natalità.
Ingroia: “Non scappate all’estero, credete nella nostra rivoluzione”
Giannino: “Adedio al posto fisso La vita è continuo cambiamento”

Marco Bresolin e Gabriele Martini La Stampa, 7.2.2013

Una delle parole meno presenti di questa campagna elettorale è «giovani». Cosa vogliono fare i politici per questa generazione travolta dalla crisi, che vede il lavoro, la casa e la stabilità come un miraggio? Lo abbiamo chiesto ai principali leader delle coalizioni che si candidano a governare il Paese (manca Beppe Grillo, l’unico che non ci ha risposto), obbligandoli a esprimersi con il linguaggio più vicino ai giovani. Gli under 30 sono cresciuti comunicando con sms e Twitter? Abbiamo chiesto loro di adeguarsi: solo 140 caratteri per risposta. Qualcuno si è limitato ai grandi proclami, altri sono riusciti a dire con chiarezza come affronteranno i problemi concreti. Sperando che riescano a passare dai «tweet» ai fatti.

 

Se eletto premier, quale sarà il suo primo provvedimento per i giovani?

BERLUSCONI: «Le aziende che assumono giovani sotto i 35 anni a tempo indeterminato non pagheranno tasse né contributi per 5 anni».

BERSANI: «Tutta l’azione di governo va orientata a dare più lavoro, in particolare per giovani e donne. Altrimenti non si esce dall’emergenza.»

INGROIA: «Borse di studio per i più meritevoli e finanziamenti per la scuola pubblica, l’Università e la Ricerca».

GIANNINO: «Avviare la riduzione dell’Irap. Il problema dei giovani è l’occupazione:dobbiamo rimuovere tutti gli ostacoli»

MONTI: «Un Piano straordinario per l’occupazione: incentivi per assumere under 30, misure per formazione e orientamento, nuove formule contrattuali».

 

Che consiglio darebbe a un liceale che deve scegliere quale percorso universitario intraprendere?

BERLUSCONI: «Valutare le proprie capacità e passioni senza guardare solo alle prospettive di impiego. Cercare piccoli lavori e studiare sodo».

BERSANI: «Studiare ciò che lo appassiona. Senza passione non c’è futuro».

INGROIA: «Di scegliere assecondando il proprio talento, ognuno ha il suo. E di studiare, studiare, studiare».

GIANNINO: «Puntare alto.Non scegliere l’università più vicina a casa ma la migliore, non la laurea più facile ma la più utile»

MONTI: «Valutare tra cosa realmente si vuol fare “da grandi” e quali facoltà danno maggiori occasioni di lavoro. Ma mai frenare i propri sogni».

 

Che cosa vorrebbe dire a un giovane laureato che si appresta a lasciare l’Italia perché non trova lavoro?

BERLUSCONI: «Esperienza all’estero e poi torna in Italia. Sarai più ricercato dalle imprese. Usa i benefici fiscali della legge “controesodo” del 2010».

BERSANI: «L’Italia può cambiare. Noi siamo la forza che può farlo. Ma non da soli. Dobbiamo farlo tutti insieme»

INGROIA: «Non partire, credi nella Rivoluzione civile e nel nostro progetto di cambiamento. L’Italia e noi abbiamo bisogno di te»

GIANNINO: «Vai, ma non dimenticare il tuo Paese. Impegnati, con le tue scelte e col tuo esempio, ad aiutare l’Italia a creare condizioni migliori per tutti»

MONTI: «Che ci battiamo perché merito e talento siano riconosciuti. E di mettere in tasca il biglietto di ritorno: l’Italia avrà bisogno di lui».

 

E’ giusto che i giovani continuino ad avere come obiettivo un posto di lavoro a tempo indeterminato?

BERLUSCONI: «Ognuno deve porsi un obiettivo, commisurato alle proprie capacità e ambizioni. Il tipo di lavoro e le modalità sono solo una conseguenza».

BERSANI: «E’ un’aspettativa comprensibile. La flessibilità non deve essere sfruttamento o precarietà e il lavoro stabile deve costare meno del lavoro precario».

INGROIA: «I giovani, tutti, devono avere l’opportunità di realizzarsi. Oggi il nostro dovere è lavorare con onestà per garantirlo»

GIANNINO: «No: i giovani non devono cercare un posto fisso, ma un lavoro che premi l’impegno e gli dia soddisfazione. La vita è cambiamento».

MONTI: «Bisogna creare più posti di lavoro e di qualità migliore. La flessibilità, con le opportune garanzie, avvantaggia tutti, giovani e aziende».

 

La bassa natalità è un problema dell’Italia: cosa farebbe Lei per incentivare le giovani coppie a fare figli?

BERLUSCONI: «Rendere più semplice per i giovani trovare casa e lavoro. E non aver paura di rischiare: i figli danno gioia, futuro e grande forza».

BERSANI: «Politiche per la casa, studi più brevi, più lavoro, servizi piè efficienti a partire dagli asili nido e sostegno ai redditi più bassi».

INGROIA: «Bisogna migliorare le condizioni di vita, assicurare servizi che consentano alle giovani coppie di non dover rinunciare ai figli per lavoro»

GIANNINO: «Servono più servizi alla famiglia,ma soprattutto mi impegnerei per restituire al paese una prospettiva di crescita».

MONTI: «La famiglia è al centro della nostra agenda: incentivi fiscali alla natalità, politiche di conciliazione, più risorse per gli asili nido».

 

In un futuro governo non crede che a fianco delle quote rosa potrebbero essere utili quote under-35?

BERLUSCONI: «La bravura non ha età. Nel 2008 il mio governo aveva 5 ministri su 22 under 40: Fitto(38), Alfano(37), Gelmini(35), Carfagna(32), Meloni(31)».

BERSANI: «Rinnovamento ed esperienza. Questo è il mix che ho voluto nelle liste (grazie anche alle primarie). Se tocca a me, varrà anche per il governo».

INGROIA: «Bisogna favorire donne e giovani, ma non amo le quote rosa. Fin quando continueremo a parlare di “quote rosa” continueremo ad alimentare la differenza».

GIANNINO: «Non credo servano quote: credo che servano donne e giovani meritevoli e mi impegno a coinvolgerli, come lo sono nelle nostre liste».

MONTI: «Non credo alle quote come soluzione. Va data un’opportunità a chi incarna il maggior potenziale per il paese, a partire da giovani e donne».