Iscriversi al professionale? di A.G. La Tecnica della Scuola, 17.2.2013 Ne è convinta la Cgia di Mestre, che ha reso pubblici gli ultimi dati sulle aziende artigiane: hanno chiuso in 58mila, ma un addetto su due è under 40, quindi malgrado tutto hanno ancora un futuro. Ma bisogna saper scegliere: in aumento i giovani parchettisti e posatori, ponteggiatori, parrucchieri, estetisti, operatori edili e idraulici. Mentre la crisi si fa sentire per i vecchi mestieri legati al vetro, al tessile, alle pelli, all'abbigliamento e alle calzature.
Puntare ancora su un istituto professionale o su un Cfp ha sempre un
suo fondamento. Sia in chiave formativa, sia in prospettiva
lavorativa. La conferma arriva dagli ultimi dati emessi dalla Cgia
di Mestre proprio sulle aziende artigiane. Ebbene, nonostante la
crisi abbia cancellato 58.000 aziende di questo genere, quello che
balza agli occhi è che risultano in netto aumento i giovani
imprenditori: “nell'artigianato - rileva l’associazione sindacale
veneta - quasi un addetto su due (il 47,4%) ha meno di 40 anni”.
Risultano, invece, a rischio i vecchi mestieri manuali legati al
vetro, al tessile, alle pelli, all'abbigliamento e alle calzature. L’indicazione, comunque, a molte famiglie è già arrivata da tempo: basta dire che negli ultimi otto anni, come riportato qualche settimana fa su questa testata giornalistica, il numero di iscrizioni ai percorsi professionali sono quasi decuplicati. Ciò che manca è ancora un efficace orientamento. Visto che in tanti, troppi, si avvicinano alle professioni che vengono più riprese dai media. Ad iniziare da quelle culinarie. Mentre scarseggiano le iscrizioni in alcuni settori. Come quello della chimica e delle imbarcazioni.
|