UDC – PRIMARIE DELLE IDEE:
IDEE PER LA SCUOLA
da
Tuttoscuola,
18.2.2013
Costruire oggi la scuola di
domani
Un programma di largo
respiro per la scuola che si basa sui valori di riferimento che
hanno sempre ispirato l’azione politica del nostro partito: la
considerazione sulla persona quale centro dell’ordine sociale, la
famiglia nella pienezza dei sui diritti sociali sanciti dalla
Costituzione sul passaggio dallo stato sociale alla società solidale
ritenendo che negli ambiti della formazione, della assistenza e
della sanità è necessario assicurare la collaborazione più ampia fra
pubblico e privato, fra Stato, enti locali, volontariato e famiglie,
su governare la globalizzazione consapevoli che per mantenere il
nostro ruolo nel mondo abbiamo bisogno di creare nuovi posti di
lavoro in settori innovativi a forte contenuto di conoscenza.
Abbiamo bisogno di investire sulla scuola, la Università,la
formazione professionale e la ricerca scientifica. Dobbiamo legare
in modo efficiente il sistema della formazione ed il sistema del
lavoro
Nella prossima
legislatura tutti coloro che gravitano attorno al mondo della
scuola, studenti, famiglie, docenti, dirigenti si attendono anni di
calma utile a consolidare le continue riforme che si sono susseguite
in questi anni ad ogni cambio di governo.
-
Basta riforme! Non
pensiamo ad altre riforme, ma aiutiamo docenti e studenti a
superare le difficoltà che incontrano quotidianamente nel
realizzarle.
-
Basta parole: E’
arrivato il tempo della concretezza, utile a trasformare le
riforme di carta in riforme di fatti, provvedimenti applicativi,
chiari, semplici.
-
Basta riforme a
costo zero. Cerchiamo di tagliare i costi derivanti da sprechi
ed inefficienze, ma si deve pensare ad investire nella scuola e
nell’università a cominciare dal reinvestire ogni risparmio
sulla scuola nella scuola.
Le priorità di
intervento, per dare stabilità ed efficienza al sistema scolastico
cono numerose, ma riteniamo che le seguenti meritino attenzione
particolare:
-
Modelli
organizzativi
-
Autonomia
-
Valutazione
-
Docenti e dirigenti
-
Raccordo con il
mondo del lavoro
-
Innovazione
tecnologica
-
Livelli di
apprendimento
puntando a soluzioni
ragionevoli, realistiche e condivise sui seguenti temi specifici
superando contrapposizioni radicalizzate tra le diverse parti
politiche di solo dimostrato danno per questo settore.
- L’attuazione della
riforma costituzionale del Titolo V: definire del ruolo dello Stato,
nella sua organizzazione interna e della sua organizzazione sul
territorio, delle Regioni e delle scuole
la trasformazione del
sistema di governo: un sistema di scuole autonome richiede forme di
governo professionalizzate e rispettose dell’autonomia delle singole
scuole. prevedendo: un potenziamento reale del ruolo del dirigente
scolastico.
-
Valorizzare la
presenza delle famiglie nella scuola ai fini di una forte
collaborazione con la scuola in relazione alla sua funzione
educativa
-
La realizzazione
del sistema scolastico nazionale puntare ad un finanziamento di
tutte le scuole – statali e paritarie – sulla base del numero di
alunni frequentanti in una logica di sinergica collaborazione
pubblico-privato ai fini del miglioramento della qualitàdel
servizio e del pieno riconoscimento del diritto alla libera
scelta educativa.
-
Puntare
all’autonomia finanziaria delle istituzioni scolastiche
autorizzando le scuole a gestire autonomamente e gradualmente
luna quota delle retribuzioni del personale docente, fino ad
arrivare a regime al 20% dell’autonomia curricolare prevista
dalle norme vigenti.
-
Un progetto
complessivo di un sistema valutazione per tutti gli aspetti
della scuola (processi, istituzioni, personale, esiti di
apprendimento), basato su di una seria attività di valutazione
periodica interna e affiancato da una credibile valutazione
esterna, oltre che attraverso le valutazioni internazionali,
-
Rilanciare la
scuola italiana partendo da una rivalutazione del ruolo sociale
dei docenti e dei dirigenti, adeguatamente retribuiti in
proporzione al loro impegno, secondo lo slogan “nessuna scuola
può essere migliore degli insegnanti che ci lavorano” per cui la
“questione insegnante” è quella centrale.
-
ripristinare la
indispensabile fiducia dei genitori per la costruzione di una
forte collaborazione educativa.
-
farsi carico di
annosi problemi e cercare di avviarli a soluzione in tempi che
di necessità non saranno brevi, anche a rischio di una qualche
impopolarità. Tre requisiti irrinunciabili: certezza del
percorso, garanzia di tutela di diritti acquisiti, spazio per le
giovani generazioni.
-
Questo comporta un
profondo rinnovamento nei meccanismi di reclutamento, e una
rimodulazione del sistema delle “graduatorie”,
-
Valorizzare la
formazione tecnica e professionale quale snodo problematico
particolarmente cruciale sia per le attività di orientamento che
per l’individuazione di profili professionali richiesti sul
mercato del lavoro, riducendo il divario fra domanda e offerta
di qualificazioni.
-
Puntare all’aumento
dei tecnici specializzati di cui necessitano le aziende,
progettando i percorsi formativi insieme al mondo del lavoro,
per identificare i profili professionali richiesti, le
competenze ad essi collegate, le modalità di trasmissione di
conoscenze, abilità e competenze richieste e sviluppando
all’Istruzione T ecnica Specializzata, la cui mancanza è una
lacuna gravissima del nostro paese,
-
Puntare sul
processo di innovazione didattica legata alla innovazione
tecnologica da considerare come un autentico cambiamento
epocale, senza rinnegare la tradizione culturale e i
fondamentali didattici della scuola.
-
Dotare gli ambienti
scolastici delle indispensabili strutture, superando le
disuguaglianze territoriali, non solo in termini di strumenti,
ma anche di capacità d’uso degli stessi, aggiornare i docenti:
per aiutarli a servirsi delle tecnologie, anziché rifiutarle con
un piano intenso di formazione iniziale per i nuovi docenti, e
di aggiornamento obbligatorio per chi è già in servizio.
-
miglioramento dei
livelli di apprendimento dei nostri studenti, secondo quanto
indicato dagli obiettivi di Lisbona con particolare attenzione
alla disuguale distribuzione sul territorio nazionale degli
indicatori di debolezza quali gli abbandoni precoci e i punteggi
PISA.
-
L’introduzione di
molte soluzioni proposte prevede un accordo con le parti sociali
per il necessario riequilibrio occupazionale che possono
prevedere.
Luisa Santolini, Luisa
Ribolzi, Roberto Pasolini
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