In qualche scuola vorrebbero
risparmiare di Lucio Ficara, La Tecnica della Scuola 14.12.2013 Il taglio sul FIS non risparmia nulla e nessuno. In diverse scuole si sta già pensando a come fare per risparmiare sui compensi. Il rischio sono le dimissioni da incarichi decisivi insopprimibili.
Ci giunge l’indiscrezione dall’interno di alcune scuole che si stanno facendo i conti sul cosa tagliare, per fare quadrare i conti. Una delle voci incriminate, ma che noi riteniamo indispensabile, per il buon funzionamento delle scuole, è la voce di pagamento dei coordinatori di classe. Questi sono figure delegate del dirigente scolastico, che si occupano di seguire tutto l’andamento burocratico-amministrativo di una data classe. I coordinatori di classe, svolgono anche il compito di presiedere il consiglio di classe, in assenza del dirigente, che non avendo il dono dell’ubiquità è spesso indisponibile a seguire i consigli di classe e a volte anche gli scrutini. Il coordinatore è una sorta di punto di riferimento per i problemi che sorgono all’interno della classe. È responsabile degli esiti del lavoro del consiglio ed è facilitatore di rapporti fra i docenti. Per questo compito di delega, che comunque risulta particolarmente gravoso, soprattutto nei periodi di scrutini, il coordinatore viene retribuito, secondo la tabella 5 allegata al contratto scuola, riferita alla voce ore aggiuntive non di insegnamento, il compenso di 17,50 euro lordi l’ora. Di solito nei contratti integrativi d’Istituto, si prevede un pacchetto annuale per ogni coordinatore di 20 ore, quindi per un importo lordo complessivo di 350 euro l’anno. Una scuola con 60 classi, spende per questa figura, circa 21mila euro lordi. Se le scuole dovessero decidere di risparmiare sui compensi dei coordinatori, sarebbe scontato un naturale effetto dimissioni dal ruolo di coordinatore da parte di molti docenti incaricati. Ma è possibile contravvenire alla delega che il dirigente scolastico fa al docente coordinatore di classe? Il docente coordinatore è sicuramente non obbligato, per le norme contrattuali vigenti, ad eseguire tutto il lavoro che attiene per esempio alla raccolta delle programmazioni didattiche, alla stesura del documento del consiglio di classe, a curare i rapporti, in casi di particolare difficoltà didattico-disciplinare, con i genitori degli alunni della classe, alla raccolta di documentazione per il conteggio delle assenze, e per il conteggio, nel caso delle scuole secondarie di secondo grado, dei crediti scolastici, alla compilazione dei moduli per le comunicazioni alle famiglie e altro ancora. Quindi, poiché tutti i compiti suddetti non sono disciplinati dall’art. 29 del CCNL scuola nella parte che attiene agli obblighi delle funzioni delle attività funzionali all'insegnamento, il docente coordinatore può dimettersi dall’espletare questi compiti, mentre potrebbe avere l’obbligo, ma per questo c’è una certa ambiguità normativa, come se fosse un ordine di servizio a presiedere il consiglio di classe come delegato del dirigente scolastico. La cosa stupefacente è quella che si possa pensare di obbligare, con ordini di servizio, i coordinatori a lavorare gratis, perché alle scuole sono state tolte risorse importanti. Speriamo che nessuna scuola avanzi realmente questa surreale ipotesi di taglio di spesa. |