Scuola, dal ministero non arrivano i soldi
La preside: "Lo stipendio va a sorteggio"

La decisione senza precedenti al liceo Rosmini di Grosseto. Spiegano i vertici dell'istituto "A febbraio abbiamo dovuto estrarre a sorte i nomi dei supplenti da pagare, avevamo 5mila euro ne sarebbero serviti 12mila"

di Mario Neri la Repubblica di Firenze, 5.4.2013

TAG scuola, miur Al liceo linguistico Rosmini di Grosseto per pagare lo stipendio dei supplenti usano il sorteggio. Non è un’angheria del dirigente scolastico ma succede a causa della mancanza di fondi. Così a febbraio invece di 11 docenti ne sono stati pagati soltanto 5. "E lo stesso potrebbe succedere anche per liquidare marzo", raccontano il dirigente amministrativo Giovanni Scarano e la preside Gloria Lamioni, "è assurdo, ce ne rendiamo conto, ma non potevamo fare diversamente. Purtroppo è una necessità a cui ci hanno costretto il ministero dell’Istruzione e quello del Tesoro". La lotteria dei precari, dicono, "in questa scuola si è resa necessaria a causa dei ritardi nell’assegnazione dei budget che ogni mese dovrebbero essere assegnati per pagare gli insegnanti in sostituzione".

"Siamo dovuti ricorrere al sorteggio per il mese di febbraio - conrtinuano - All’inizio, dopo aver richiesto l’attivazione dei primi contratti di supplenza, ci hanno concesso 5mila euro, ma poi nel corso delle settimane abbiamo dovuto chiamare altri insegnanti. Ma dal Miur non hanno aggiornato i fondi e nemmeno ci hanno mai risposto alle nostre richieste incessanti di chiarimento". Per pagare tutti i precari sarebbero serviti altri 7mila.

"Una situazione in cui potrebbero trovarsi moltissime scuole toscane e italiane", lancia l'allarme Alessandro Rapezzi, segretario regionale della Cgil Scuola, "dovuta a una delle riforme volute dal governo Monti e scattata a dicembre. Da fine 2012, infatti, dei pagamenti dei supplenti non sono più responsabili le singole scuole ma è tutto centralizzato. Gli istituti sono tenuti a inserire in una piattaforma informatica le generalità dei docenti chiamati attraverso le graduatorie e il loro presunto periodo di sostituzione. Poi però l’assenza del titolare si prolunga, da una settimana la supplenza può allungarsi a due o addirittura coprire un intero mese, ma il sistema informatico non accetta aggiornamenti. Insomma, la burocrazia si rende resposanbile di ingiustizie sociali devastanti".

"Spero solo siano dei disservizi e che si risolveranno mettendo appunto la procedurta telematica. Abbiamo dovuto scegliere un modo per stilare una graduatoria e abbiamo scelto quella del sorteggio. Lo abbiamo fatto di fronte alle rsu e con il consenso degli interessanti per rendere il passaggio il più indolore possibile - racconta la preside - ma devo dire è stato ed è mortificante non poter garantire il minimo stipendio a persone che hanno lavorato e dato un servizio allo Stato. Fra insegnamento e dirigenza sono nel mondo della scuola da oltre 20 anni e non mi era mai capitata una cosa così desolante".