Quota 96, la Corte prende tempo Quella del 2 aprile, ha precisato il legale, era una udienza di discussione unicamente per la fase cautelare, cioè in relazione alla richiesta di essere autorizzati a presentare appunto «in via cautelare e con ogni più ampia riserva» la domanda di pensionamento di Franco Bastianini ItaliaOggi, 9.4.2013 C'è delusione tra i docenti e il personale amministrativo, tecnico ed ausiliario che hanno chiesto ai giudici di dichiarare illegittimo il rifiuto dell'amministrazione scolastica a collocarli a riposo avendo maturato i requisiti richiesti dalla normativa previgente l'entrata in vigore dell'art. 24 del decreto legge 201/2011, non entro il 31 dicembre 2011, bensì entro il termine dell'anno scolastico 2011/2012. Dalla Corte dei Conti del Lazio, che si riuniva il 2 aprile, gli oltre duemila docenti e personale Ata che avevano sottoscritto un ricorso predisposto dalla Uil-Scuola si aspettavano infatti se non una sentenza favorevole quanto meno una indicazione su tempi, possibilmente brevi, per giungere ad una decisione. Non è andata come speravano e la spiegazione l'ha fornita l'avvocato che segue il loro ricorso. Quella del 2 aprile, ha precisato il legale, era una udienza di discussione unicamente per la fase cautelare, cioè in relazione alla richiesta di essere autorizzati a presentare appunto «in via cautelare e con ogni più ampia riserva» la domanda di pensionamento con la procedura on-line senza che ciò potesse comportare per il ministero dell'istruzione il riconoscimento del diritto al trattamento pensionistico. Ha inoltre sottolineato di avere avanzato la richiesta di fissazione dell'udienza di merito (cioè per l'accertamento del diritto ad essere collocati in quiescenza con i criteri antecedenti la normativa Fornero) in tempi brevi evidenziando, ancora una volta, la necessità che la pronuncia della Corte dei Conti possa intervenire in tempo utile per consentire il collocamento in quiescenza prima dell'avvio del prossimo anno scolastico. Sulla richiesta di fissazione dell'udienza di merito il consigliere, in funzione di Giudice Unico, si è riservato di depositare una Ordinanza nei prossimi giorni. Ha invece respinto, con ordinanza n. 117/2013, la richiesta di sospensione di atti del Miur e dell'Inps, ex gestione Inpdap, che era finalizzata a consentire agli interessati di poter presentare in via cautelativa la domanda di pensionamento. Un collocamento a riposo di alcune altre migliaia di docenti e di personale Ata avrebbe assunto una particolare rilevanza alla luce del ridotto numero di personale che è stato autorizzato a cessare dal servizio il prossimo primo di settembre. Un numero di cessazioni mai così basso, come si ricava dai dati provvisori provenienti del Ministero dell'Istruzione, non potrà infatti non ripercuotersi inevitabilmente sulla definizione del numero dei posti e delle cattedre vacanti e disponibili per le immissioni in ruolo e per il conferimento degli incarichi annuali o fino al termine delle attività didattiche. |