La crisi entra tra i banchi di scuola:
due studenti su tre rinunciano alle gite

Sono gli stessi genitori - in molti casi - a chiedere di eliminare i viaggi organizzati per evitare discriminazioni tra i ragazzi che non possono più permetterseli. Stimato un calo di almeno il 20% di classi partenti alle superiori

 la Repubblica, 13.4.2013

MILANO - Neanche uno studente su tre parteciperà quest'anno alle gite scolastiche che iniziano con l'arrivo della bella stagione. E' quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che la crisi ha colpito anche il turismo scolastico con un taglio delle partenze, la scelta di mete più vicine e il minor tempo di permanenza. Per effetto delle difficoltà economiche delle famiglie e della riduzione dei fondi per la scuola si stima che quest'anno ci sarà un calo di almeno il 20 per cento rispetto ai 930mila studenti delle scuole superiori che nell'anno scolastico 2011/2012 hanno partecipato a una gita scolastica, secondo l' osservatorio sul turismo scolastico del Touring Club Italiano.

In molti casi, continua la Coldiretti, sono gli stessi genitori a chiedere di eliminare le uscite extrascolastiche durante l'anno per contenere le spese ma anche per evitare discriminazioni tra i ragazzi che non possono più permettersi di partecipare. Ma una vera scure, precisa la Coldiretti, è rappresentata da una crescente indisponibilità dei docenti che non si vedono più riconosciuta l'indennità di missione nonostante debbano caricarsi di una pesante responsabilità. Per quelli che decidono di portare i ragazzi fuori dalla città, sempre più l'opzione è per una breve "gita fuori porta".

Per tagliare i costi nella stragrande maggioranza dei casi si dice addio alla pizzeria o al ristorante e si ritorna praticamente ovunque al pranzo al sacco spesso preparato direttamente dalla scuola o a casa dai genitori. Diversa è anche la scelta del souvenir del viaggio con la sostituzioni di statuine, gadget e magliette con prodotti tipici del luogo visitato come formaggi, salumi, miele, sott'oli o vino da portare ai genitori. Il che, nell'ottica della Coldiretti, rappresenta anche un punto a favore della valorizzazione del patrimonio ecologico italiano.