Finanziamenti paritarie, a Bologna
si andrà di A.G. La Tecnica della Scuola, 22.4.2013 Dopo le dichiarazioni del sottosegretario all’istruzione, Elena Ugolini, è la volta dell'ex vicesindaco Luigi Pedrazzi: la confusione politica e mediatica possono far preferire scelte in apparenza 'di principio', ma i principi vanno intrecciati con situazioni di fatto bene analizzate. Non possiamo sapere quanti sono. Però di sicuro si fanno sentire. Stiamo parlando dei contrari alla sottrazione dei finanziamenti comunali per le scuole paritarie: una diatriba di vecchia data, anche a livello nazionale, anche per una non completa chiarezza del dettato costituzionale, che a Bologna porterà il prossimo 26 maggio la cittadinanza ad esprimersi attraverso un referendum ad hoc. Dopo il sottosegretario all’istruzione, Elena Ugolini, che nei giorni scorsi ha espresso tutte le sue perplessità, parlando di un referendum ideologico, oltre delle difficoltà oggettive per 1.800 bambini qualora prevalesse l’abrogazione dell’attuale sistema di finanziamenti, nelle ultime ore ad uscire allo scoperto è stato l'ex vicesindaco di Bologna Luigi Pedrazzi. Anche lui è intervenuto a favore del mantenimento del finanziamento alle scuole paritarie: intervenendo su 'Bologna Sette', supplemento bolognese di Avvenire, Pedrazzi ha detto che non sa "se nella situazione attuale l'opinione pubblica giudicherà opportuno cancellare la Convenzione esistente, con la quale si valorizza ogni disponibilità sociale esistenti: mi auguro si preferisca, saggiamente, mantenerla". Pedrazzi, giornalista e politologo dossettiano, tra i fondatori de Il Mulino, fu vicesindaco di Bologna nella giunta di centrosinistra di Walter Vitali dal 1995 al 1999. E' un cattolico e in passato guidò proprio 'Bologna Sette'. La sua è considerata una voce critica nei confronti delle gerarchie ecclesiastiche. Sulla consultazione, in ogni caso, annuncia la contrarietà all'abolizione dei fondi: "Il 26 maggio - scrive - voterò B (cioé per il mantenimento della convenzione, ndr), ma non sono del tutto sicuro del risultato, temendo che la confusione politica e mediatica faccia preferire scelte in apparenza 'di principio', mentre i principi contano, ma è bene unirli ed esprimerli intrecciati con situazioni di fatto bene analizzate e ben conosciute. Come non mi pare abbiano fatto i promotori del quesito referendario, a cui però è giusto cercare di rispondere, cogliendo tutti l'occasione per conoscerci di più, situazioni e obiettivi". Nei prossimi giorni riporteremo le ragioni dei favorevoli all’abrogazione dei finanziamenti alle paritarie. Di sicuro per il momento possiamo dire, anche se il 26 maggio è lontano, che i contrari non staranno a guardare. |