si presentano 8 candidati su 10 iscritti.
prossimo concorso nel 2013, poi uno ogni due anni

Scuola, «concorsone» per 320mila
Primo round: passa il 33,6%

Età media, 38 anni. Profumo: «Torneremo un Paese normale».
In palio 11mila cattedre

 Il Corriere della Sera 13.8.2013

La prima parte del concorso della scuola è andata in porto. E non si sono verificati problemi gravi, anche se si registra il primo ricorso ufficiale. I dati del ministero, forniti praticamente in tempo reale, indicano che di 172.248 candidati attesi per il test preselettivo, i partecipanti sono stati 136.289, il 79,12% di quelli previsti. Di questi, hanno superato la prova in 45.787, il 33,6%. Altre prove sono in programma martedì. Tra le Regioni, la Toscana, il Piemonte, la Liguria e la Lombardia si confermano quelle nelle quali i candidati ammessi hanno superato la quota del 40%. (In Toscana il 44,4%, in Piemonte il 40,8%, in Liguria il 40,5% e in Lombardia il 41,4%). La percentuale di ammissione, secondo il Miur «dimostra l'accessibilità del test e garantisce la piena funzionalità della prova». Tra le curiosità della prima tornata, da registrare la prestazione dei due candidati più veloci, che hanno ultimato la prova in venti minuti, con esito positivo. Soddisfatto il ministro Profumo: «Quando l'amministrazione pubblica, e in questo caso il personale della scuola, viene adeguatamente motivata e responsabilizzata la risposta è eccezionale e fortemente positiva in termini di professionalità e innovazione». Il concorso per aspiranti docenti mancava da 13 anni. Ora ne avremo uno «a primavera», spiega il ministro, e poi «uno ogni due anni»: le persone «si laureeranno, procederanno con l'abilitazione e poi con il concorso. Questo eviterà di creare nuovi precari».

«FINORA TUTTO BENE» - La gestione organizzativa del concorso, una macchina in grado di gestire una prova su computer per 321mila candidati, è stata affidata al Cineca, il concorso interuniversitario che gestisce per il ministero gli investimenti sul calcolo ad alta prestazione. Da quel che si è visto nelle prime battute, un'ottima scelta: «Fino ad ora - spiega il direttore Marco Lanzarini - non si sono registrati problemi. Ma non siamo ancora alla fine, incrociamo le dita». L'unico intoppo, un candidato che ha sferrato un calcio al pc: «Che gli è stato subito sostituito, peraltro. E certo il test che ha dovuto rifare non è stato più facile di quello interrotto». Il Cineca ha da poco inaugurato un calcolatore di estrema potenza, il Fermi, ottavo al mondo per prestazioni: «Ma non è stato necessario utilizzarlo, è bastato un server di medie dimensioni».

COME FUNZIONA - Le cattedre messe a concorso sono 11.542. Chi supererà la preselezione sarà ammesso alle successive prove, scritte e orali. Sono 2.520 le aule informatiche predisposte dal ministero dell'Istruzione: 50 quesiti a cui rispondere in 50 minuti, al termine dei quali ogni candidato può visualizzare il risultato conseguito sulla postazione assegnata. Per il superamento della preselezione è necessario conseguire un punteggio non inferiore a 35/50. Ogni candidato ha davanti un computer con un software che è lo stesso su cui hanno potuto esercitarsi i prof in queste settimane di preparazione. Il Cinea ha utilizzato un sistema autoconsistente. «Non potevamo correre rischi», ha spiegato il direttore Lanzarini. Ogni prova è diversa, con quiz estratti da un database di 3.500 domande. Sono previste 18 domande di logica e 18 di comprensione del testo, 7 domande su competenze digitali, 7 domande sulla lingua straniera.

IL RICORSO - Proprio la soglia del 35/50 ha però fatto scendere l'Anief (Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione) sul piede di guerra: è ben oltre i 6/10 previsti dal Decreto Legislativo 297/94. «Tutti coloro che hanno dunque conseguito tra 30 e 34 punti non si rassegnino, perchè tramite la nostra assistenza potranno rivolgersi al Tribunale amministrativo regionale e chiedere il rispetto delle norme vigenti», recita un comunicato dell'associazione. L'obiettivo, ovviamente, è quello di accedere direttamente alle prove disciplinari scritte, il cui calendario verrà pubblicato il prossimo 15 gennaio.

50 DOMANDE IN 50 MINUTI - In Rete, sin dalle prime ore di test, qualche polemica sulle domande: per esempio, bisogna sapere cosa significano le parole «godet» e «martingala» (termini dell'ambito della moda). O cosa sia un «carter» (linguaggio della meccanica); o un più abbordabile «home banking». I quesiti sono estratti da una banca dati, che è stata pubblicata sul sito del Miur il 23 novembre e sulla quale gli ammessi alla prova hanno avuto la possibilità di esercitarsi. Lo hanno fatto in 300.387. Complessivamente, sono stati infatti ben 8.481.184 i moduli scaricati per le esercitazioni.

IL DIRETTORE GENERALE - L'imponente macchina organizzativa è diretta da Lucrezia Stellacci, uno dei massimi dirigenti del ministero: «Siamo partiti, contro tutti e tutto. Ma per il momento sembra che tutto scorra bene, incrociamo le dita». Qualche difficoltà solo in un istituto scolastico di Roma dove a causa di un incidente il tecnico responsabile del sistema informatico non si è presentato all'orario stabilito a causa di un incidente. Infine un passaggio sulle polemiche relative ai costi. La Flec Cgil sostiene che siano stati spesi 120 milioni di euro: «Cifre già smentite - taglia corto Stellacci - in realtà abbiamo speso appena 960mila euro, i soldi necessari per pagare i responsabili d'aula».

SCRITTI E ORALI - Il calendario degli scritti sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 15 gennaio. Si tratterà di prove relative alle discipline oggetto di insegnamento: quesiti a risposta aperta, più attività di laboratorio per le discipline scientifiche e prove di inglese per la scuola primaria. E chi supererà gli scritti avrà accesso agli orali, che prevedono un colloquio di 30 minuti e una lezione simulata. Maggiori le probabilità di successo, hanno calcolato al ministero, per i posti nella scuola primaria, nelle cattedre di italiano, storia ed educazione civica, geografia della scuola secondaria di I grado e nelle materie letterarie nel primo biennio della scuola secondaria di II grado.