Riforma pensioni, In attesa del voto sulla quota 96 la riforma sembra bloccata ma i dati del rapporto annuale Inps sono impietosi: metà dei pensionati non arriva a mille euro. di Investire oggi, 19.8.2013 I prossimi giorni potrebbero essere decisivi per la riforma delle pensioni. Al vaglio del governo Letta tre possibili strade per modificare il sistema previdenziale italiano e l’attuale legge Fornero: disegno Damiano, Polverini e Cazzola. L’interesse dell’esecutivo sembra concentrarsi in particolare sulla prima alternativa: Cesare Damiano del Pd ha proposto un pensionamento a 62 anni e con 40 anni di contributi con possibilità di uscita anticipata (previa applicazione di penalizzazioni graduali). Domani intanto, martedì 20 agosto, si saprà se la riforma delle pensioni quota 96 per la scuola sarà inserita o meno nel decreto D’Alia del 23 agosto relativo all’intero comparto degli statali. Il disegno interessa almeno 8 mila dipendenti. Nella stessa data potrebbe essere approvato anche il prepensionamento per gli statali e la mobilità del personale in esubero.
Pensionati in Italia: quasi la metà non arriva a 1000 euro
E mentre sale l’attesa e si discute il quadro delle pensioni
fotografato dal Rapporto annuale dell’Inps resta impietoso:
l’importo medio percepito da quasi la metà dei pensionati (sette
milioni su sedici) non supera i mille euro (Pensioni,
meglio spenderle all’estero?). Di questi il 14% (2,2 milioni di
persone) ha un reddito pensionistico (costituito da una o più
prestazioni previdenziali e/o assistenziali) inferiore a 500 euro. Il bilancio Inps, a causa dell’integrazione con l’Inpdap, evidenzia un rosso da 9 miliardi (il patrimonio netto è passato da 41,3 miliardi del 2011 a 22 nel 2012). Ma il ministro del Lavoro Giovannini garantisce che il bilancio in negativo non mette a rischio le pensioni |