Pensioni scuola Quota 96 con prepensionamenti Il possibile prepensionamento degli statali potrebbe interessare anche il comparto scuola. di Marcello Tansini, webmasterpoint, 13.8.2013 Il governo sta preparando il taglio di 200.000 dipendenti statali per reperire i fondi per i rinnovi contrattuali. A dare una spinta in questa direzione è il decreto D'Alia, che propone una serie di soluzioni per reperire le risorse finanziarie utili a sovvenzionare i contratti e numerose linee di intervento per migliorare la situazione scolastica in generale. Il taglio riguarderebbe i dipendenti con più di 57 anni, quelli per intenderci rimasti al lavoro dopo la riforma Fornero, ma che consisterebbe più che altro in una richiesta di proposta di prepensionamento su base volontaria. In questa “operazione” potrebbero rientrare anche i pensionandi della “Quota 96” del comparto scuola, ma per avere delle certezze a riguardo bisognerà aspettare fino a settembre, quando i ministri e il governo avranno preso visione delle relazioni dei tecnici ministeriali approntate fino ad oggi e avranno consultato anche le parti sociali. L’idea di base, da apprezzare, è quella di reperire fondi per le casse dello Stato e utili da reinvestire per dar vita a un sistema più meritocratico anche appunto nel comparto scuola, dove dopo il blocco degli scatti di anzianità si sta per riaprire una nuova fase di concertazione per il rinnovo del contratto collettivo. Tra gli argomenti di discussione anche appunto quello dell’introduzione della carriera dei docenti, che non dovrebbe essere più legata all’anzianità di servizio ma aprirsi anche alla valorizzazione della capacità innovativa dei singoli professori; altro aspetto preso in esame riguarderà il tempo scuola e naturalmente l’orario lavorativo dei docenti, con conseguente riconoscimento economico per le posizioni organizzative di ogni singolo del personale docente ma anche di quello amministrativo, ausiliario e tecnico. Tra le proposte per la modifica dell’orario lavorativo quella del sindacato SISA, che vorrebbe l’eliminazione delle ore destinate alla programmazione nella primaria, con conseguente aumento delle ore da trascorrere con le classi. |