Scuola, concorso dei professori al via
Più cattedre vuote al Sud

Il 77% dei posti in palio sono al Centro e nel Meridione

di Carla Massi Il Messaggero, 23.9.2012

ROMA - Tra domani e dopodomani la pubblicazione del bando del concorso per i professori. L’ultimo risale al 1999. Sono 11.542 i posti disponibili, il 77% è destinato alle regioni del Centro-Sud. Una sorpresa. Uno stop all’emigrazione degli insegnanti meridionali verso le scuole del Nord. Come è una sorpresa far tornare i docenti sui banchi per gli esami. Potranno accedere tutti coloro che hanno già l’abilitazione. Con poche eccezioni, precisano al ministero dell’Istruzione. Che ha consegnato ai sindacati la mappa delle cattedre vuote. Suddivisa per insegnamento e zone.

Il criterio è quello di bandire i concorsi solo per quelle materie per cui esistono almeno sei disponibilità nelle diverse regioni. Con la geografia dei posti vuoti davanti agli occhi si scopre che in Campania, per i prof prossimi venturi, ci sono più possibilità che in Lombardia. Sono 1.921 contro 1.059. Mentre in Piemonte i concorrenti saranno in competizione per poco più di 400 cattedre, in Sicilia se ne spartiranno oltre 1500. Mancano 26 professori di filosofia nel Lazio e solo 10 in Lombardia. Si aspettano 43 docenti di Matematica, sempre nel Lazio, contro i 6 del Veneto. E ancora: in Campania ci sono 78 cattedre di materie letterarie vuote, 16 in Toscana. Chi insegna Storia dell’Arte troverà maggiori opportunità nel Lazio (14) o in Sicilia (10) che in Emilia Romagna (3).

Per il concorso si prevede un sovraffollamento di iscrizioni. «Proprio per disciplinare meglio l’esame - ha spiegato il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo nel momento in cui ha annunciato il bando - è stata prevista una prova selettiva che si svolgerà verso la fine di ottobre, primi giorni di novembre». Ai candidati verranno sottoposti dei test uguali per tutte le classi di concorso. Dalle discipline economico-aziendali, alla matematica fino alla lingua straniera e alle materie letterarie.

Una batteria di cinquanta domande a risposta multipla: comprensione del testo, capacità logica, conoscenza di una lingua e competenze informatiche. I quesiti saranno estrapolati in modo casuale da un elenco caricato su computer, circa 3000-3500 domande. Risposte on line, per ogni candidato una griglia costruita ad hoc. In questo modo si potrà sapere subito l’esito. A gennaio la prova scritta e poi quella orale. Per le materie artistiche e quelle che prevedono esercitazioni nei laboratori, fisica, meccanica ed elettronica, è in calendario anche una prova pratica.

Per il test orale i candidati dovranno simulare una lezione di circa trenta minuti. L’argomento verrà estratto dall’aspirante professore il giorno prima dell’esame. Sempre in mezz’ora il candidato sosterrà un altro colloquio. Obiettivo: portare nelle classi docenti più giovani. «Vicini - parole di Profumo - ai nuovi insegnamenti e alle tecnologie avanzate». Il costo: un milione di euro destinato soprattutto a pagare e rimborsare i membri delle commissioni.

Il concorso si avvicina e le critiche sono sempre di più. Dopo quelle di Flc-Cgil («È inutile e costoso»).

L’Anief, l’Associazione professionale sindacale, parla di prova «farsa». Visto che «dei 100mila abilitati presso le scuole universitarie di specializzazione all’insegnamento solo il 30% è stato assunto nell’ultimo decennio». Viene contestata anche la spesa: «Un milione di euro si poteva spendere per mettere in ruolo 100mila precari, di cui 60mila docenti e 40mila tra dirigenti e amministrativi. Che continuano ad essere assunti su posti liberi con contratti a termine». Si schiera contro il concorsone anche l’ex astronauta Umberto Guidoni oggi responsabile scuola e università di Sel: «Senza un preciso programma di esaurimento delle attuali graduatorie dei docenti già selezionati e abilitati, il concorso per assunzione in ruolo è del tutto inopportuno».