Ora di religione, Profumo chiude la polemica:
nessuna intenzione di cambiare norme o patti

di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 27.9.2012

Secondo il ministro si tratta solo di interpretazioni fantasiose su un progetto che non ha mai pensato di portare avanti, tantomeno a fine legislatura: erano solo riflessioni ad alta voce su come l'Italia e dunque la scuola italiana possa fare i conti la mutata realtà culturale.

Con una lettera di chiarimenti inviata a Giovanni Reale, filosofo dell’area cattolica, il ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, ha voluto gettare acqua sul fuoco sulle crescenti polemiche venutasi a creare dopo la volontà espressa dallo stesso Profumo di attualizzare i programmi di religione e geografia a seguito dell’alta presenza di culture “altre” all’interno del territorio italiano.

Il Ministro ha spiegato che non pensa “certo a cambiare norme o patti, tantomeno a fine legislatura”, ma che il suo intendimento era solo quello di riflettere ad “alta voce su come l'Italia e dunque la scuola italiana possa fare i conti con questa mutata realtà”. Tutto quello che ne è scaturito, soprattutto nell’ambiente politico, è quindi frutto solamente di “interpretazioni fantasiose”.

Vicenda chiusa, quindi. Anche se il dibattito rimane aperto. Soprattutto perché, come già rilevato su questa testata giornalistica.

il progetto di cambiamento della materia è già in atto, sia attraverso la messa a regime delle Linee guida sulla educazione interculturale, sia attraverso l’adozione dell’intesa Miur-Cei che ridefinisce i titoli d’accesso per insegnare la materia ed i suoi programma di riferimento