Il pane e le scarpe

dal blog di Marco Rossi Doria, 14.8.2012

Il rapporto Ocse “Education at a glance” 2012 pubblicato in questi giorni ci conferma alcuni aspetti che già conosciamo. Il nostro sistema scolastico ha due problemi storici: gli stipendi dei docenti sono inferiori al resto d’Europa; i finanziamenti non crescono abbastanza con l’aumentare dei gradi dell’istruzione.

Nel periodo considerato dal rapporto, tra il 2000 e il 2009, le risorse per l’istruzione sono diminuite dello 0,8%. Da quando si è insediato il Governo Monti, stiamo lavorando per una prima inversione di tendenza, ottimizzando l’uso delle risorse esistenti. Però servirà anche reperire risorse fresche per la scuola, mano a mano che l’Italia esce dalle difficoltà.

All’avvio di questo anno scolastico dobbiamo rinnovare il nostro impegno per una grande riparazione nazionale. Senza mai perdere di vista, però, quello che le scuole portano avanti con successo. Da qui a dicembre, dobbiamo portare a compimento le cose avviate: il 20 Settembre presenteremo a Napoli il bando per i prototipi contro la dispersione scolastica, che partiranno in autunno. Per il concorso abbiamo un lavoro serrato: farlo bene, fornendo tutte le indicazioni per tempo e con precisione, tenendo in grande considerazione le legittime preoccupazioni dei docenti precari. Che sostengono le nostre scuole con professionalità da tanti anni.

La conferenza stampa tenuta dal Ministro Profumo per l’apertura dell’anno scolastico ha sottolineato la capacità di innovazione che tante scuole ed Enti locali stanno dimostrando. Una buona novità è anche il progetto “Messaggeri”, presentato dai Ministri Profumo e Barca. Cento ricercatori italiani all’estero verranno selezionati per portare innovazione nelle Università del Mezzogiorno, seguendo il lavoro di gruppi di ricerca italiani.

Perché, anche se è certamente difficile, noi dobbiamo fare entrambe le cose insieme: riparare e innovare.

Nel romanzo “La Tregua”, il giovane Primo Levi cerca il pane per mangiare, nella Cracovia devastata dalla guerra. Mordo Nahum, ebreo di Salonicco, gli dice “Quando c’è la guerra, a due cose bisogna pensare prima di tutto: in primo luogo alle scarpe, in secondo luogo alla roba da mangiare; e non viceversa”.

E’ un po’ così anche per l’Italia della crisi: per occuparci delle difficoltà del presente, ci servono scarpe per camminare. Le scarpe sono il metodo per riparare e innovare insieme. Per portare il Paese fin dove deve e può arrivare, con un orizzonte di impegno e speranza.