Mantova: ricorrono contro abuso precariato, insegnanti esclusi dai contratti I supplenti annuali che hanno fatto ricorso sulla base di una direttiva europea e che hanno vinto la causa, ottenendo il riconoscimento economico del danno subito, invece di essere assunti sono stati esclusi dalle nomine. Perché i contratti darebbero vita a un nuovo illecito di Augusto Pozzoli Il Fatto Quotidiano, 8.9.2012 Sono regolarmente iscritti nelle graduatorie per avere un incarico di insegnamento. Ma quando vengono convocati per avere il posto a cui aspirano, sono respinti. Perché hanno osato rivolgersi a un giudice che ha riconosciuto che le nomine annuali ripetute sono illegittime, quindi ha condannato l’amministrazione scolastica a risarcire i danni subiti. Un caso paradossale scoppiato a Mantova. In sostanza i supplenti annuali che hanno fatto ricorso sulla base di una direttiva europea contro l’abuso del lavoro precario, che hanno vinto la causa, ottenendo il riconoscimento economico del danno subito (sentenza del Tribunale del Lavoro di Mantova n. 258/2011), in luogo di essere assunti in ruolo, come prevede la direttiva europea, sono stati esclusi dalle nomine sui posti di precario. Un paio di giorni fa i precari si sono presentati in provveditorato per avere come ogni anno il loro posto, ma a sorpresa il provveditore ha presentato loro una circolare del direttore scolastico regionale della Lombardia Giuseppe Colosio in cui era scritto: “Non potranno essere stipulati con i ricorrenti nuovi contratti a tempo determinato stante che il carattere illecito dei contratti vieta all’amministrazione di avvalersi nuovamente di quel lavoratore per il futuro “. Inutili le proteste, le operazioni di nomine sono state sospese. “Con questo atto intimidatorio – si legge in un comunicato del sindacato precari – vengono lasciati senza lavoro 150 precari, abilitati ed inseriti a pieno titolo nelle graduatorie ad esaurimento, che hanno prestato servizio nella scuola pubblica per anni, svolgendo il proprio lavoro con professionalità e passione, nonostante la difficoltà di vivere in una costante situazione di incertezza”. Adesso si teme che il caso di Mantova possa allargarsi a macchia d’olio, per tutti coloro che hanno seguito la stessa trafila giudiziaria. Lo temono già a Ravenna. “Anche nella nostra provincia – protestano al Coordinamento precari – alcune centinaia di precari hanno fatto ricorso al giudice ordinario e sono in attesa della sentenza. Spetterà anche a noi lo stesso trattamento in futuro? E’ questa la prossima strategia adottata per risolvere il problema dei lavoratori precari della scuola e ed esaurire le graduatorie?”. Da qui l’invito partito a tutti i sindacati e le forze politiche a intervenire per sanare la palese ingiustizia subita dai colleghi di Mantova e a lavorare assieme per predisporre di un piano di assunzioni che possa risolvere il problema del precariato nella scuola. I 200mila lavoratori precari delle graduatorie ad esaurimento hanno diritto a essere assunti con contratto a tempo indeterminato. Non si può essere precari a vita. Non è rispettoso della nostra dignità ed è ingiusto”. |