Concorso docenti in chiaro-scuro.
Le ragioni del sì

da Tuttoscuola, 3.9.2012

Intorno al concorso annunciato dal ministro Profumo stanno aumentando attesa e interesse, mentre cresce di pari passo il fronte del no per una scelta alternativa che dia priorità allo svuotamento delle graduatorie ad esaurimento.

Le anticipazioni di Profumo sui contenuti del bando di concorso atteso per il prossimo 24 settembre e alcune sue dichiarazioni sulla non attivazione di graduatorie e sugli accertamenti da parte dell’Inps di altri rapporti di lavoro in atto da parte di iscritti nelle GAE hanno acceso nuove polemiche e messo in ombra l’idea stessa di concorso.

Le ragioni del sì al concorso restano comunque valide e non sono certamente secondarie, a cominciare dal fatto che esso rappresenta la strada maestra e pressoché esclusiva per accedere agli impieghi nella Pubblica Amministrazione, scuola compresa (art. 97 della Costituzione).

Il ritorno della stagione dei concorsi nella scuola e la certezza che ridiventino consuetudine con cadenze ravvicinate dei bandi aprono prospettive occupazionali per i giovani e possono attirare al mondo della scuola nuove generazioni e intelligenze altrimenti destinate ad altre professioni.

Il concorso per esami è una prova che rende necessario un impegno personale, una preparazione specifica e uno stimolo per l’aggiornamento professionale.

Il nuovo concorso farà cessare automaticamente lo scorrimento delle graduatorie dei precedenti vecchi concorsi che, grazie ad una disposizione normativa del 1999 (“le graduatorie relative ai concorsi per titoli ed esami restano valide fino all'entrata in vigore della graduatoria relativa al concorso successivo corrispondente” – legge 124), avevano validità a tempo indeterminato fino a nuovi concorsi e che hanno consentito in questi ultimi anni di immettere in ruolo, in taluni casi, vecchi vincitori diventati nel frattempo completamente estranei al mondo della scuola, alle sue nuove caratteristiche e alle numerose innovazioni intervenute negli ultimi dodici anni.