Venezia, così saranno accorpate
le scuole superiori

Il piano della Provincia prevede gruppi di istituti
con un minimo di 600 alunni, risparmi su presidi e segreterie

di Francesco Furlan La Nuova Venezia, 27.9.2012

Licei e istituti, accelera la riorganizzazione delle scuole superiori - le secondarie di secondo grado - di Venezia e provincia, con una bozza per gli accorpamenti che sta facendo discutere, soprattutto i docenti, mentre alunni e famiglie ne sono in gran parte all’oscuro. Il dimensionamento - tecnicamente si chiama così - è stato elaborato dalla Provincia e in particolare dall’assessorato all’Istruzione sulle direttrici tracciate dalla Regione Veneto a giugno, recependo le decisioni del governo: scuole di almeno 600 studenti, creazione di poli liceali e poli tecnici con criteri di omogeneità tematica e vicinanza geografica. «Criteri che abbiamo rispettato» dice l’assessore provinciale all’Istruzione Claudio Tessari parando le critiche «i collegi dei docenti sono auto-referenziali e noi non possiamo tenere conto di tutti». L’obiettivo della riorganizzazione? Risparmiare, e costruire dei poli tematici che evitino, come è accaduto in passato, doppioni e corsi destinati a spegnersi. La bozza conferma alcune scelte e accorpamenti già attuati negli ultimi anni, mentre modifica soprattutto l’organizzazione dei licei.

Le ipotesi/Mestre. A Mestre fa discutere il caso del liceo classico Franchetti: nella prima ipotesi è accorpato allo scientifico Morin per la costruzione di un polo liceale cittadino; nella seconda, la preferita dalla Provincia, vede l’unione di Franchetti - artistico Guggenheim e istituto Mozzoni (grafica e sociosanità). «Costituiscono un polo liceale contiguo e compatibile», dice Tessari. Non sono previsti cambiamenti per le altre scuole di Mestre anche se in Provincia già si ragiona della creazione di un unico polo tecnico composta da Zuccante e Pacinotti: quest’ultimo potrà godere dell’autonomia ancora per poco visto che il numero minimo di 600 studenti è garantito dagli studenti dei corsi serali, numero che verrà stralciato dai prossimi calcoli presi a parametro per gli accorpamenti.

Le ipotesi/Venezia. In centro storico è prevista la creazione di un polo liceale che riunisce Benedetti (scientifico), Polo (classico) e Tommaseo (Scienze umane), mentre nella seconda ipotesi il Tommaseo diventa parte di un polo dell’arte anche con il Guggheneim ai Carmini e il liceo artistico di Ca’ Giustinian. C’è poi un unico polo professionale di fatto già attivo per Corner, Fermi-Sanudo, Venier e Cini.

Le ipotesi/provincia. A Mirano il caso più significativo riguarda l’ipotesi di accorpamento tra l’istituto Lorenz e l’ 8 Marzo da un lato, e gli istituti Ponti e Levi dall’altro. A Chioggia c’è l’accorpamento tra i licei Goldoni e Veronese. L’istituto Cestari in un caso mantiene la sua autonomia, nell’altro va a braccetto con Marconi, Cini e Righi, con la costituzione di un polo scolastico di circa 1.500 alunni. Nel Veneto orientale tutto resta così com’è.

I tempi. Entro il 10 ottobre si riunirà la commissione che riunisce i rappresentati di scuola, istituzioni locali e lavoratori e che dovrà formulare un parere, non vincolante, cui seguirà la delibera della Provincia (entro il 31 ottobre) e la decisione definitiva della Regione, entro la fine dell’anno. «Il percorso è stato condiviso con i dirigenti scolastici» chiude Tessari «e noi abbiamo fatto le valutazioni necessarie che presenteremo alla commissione. Poi prenderemo la nostra decisione».