Professori attenzione. di Aldo Domenico Ficara La Tecnica della Scuola, 30.9.2012 La possibilità di eseguire scomode intrusioni on line per spiare nel computer del docente prove valutative, giudizi e verbali è tutt’altro che remota. Scuole digitalizzate, registri on line e comunicazioni web 2.0 sono il nuovo che avanza nell’innovazione tecnologica dell’istruzione. Tutto bene se l’aggiornamento professionale dei docenti verso queste tecnologie fosse adeguato e al passo con i tempi. La possibilità di eseguire scomode intrusioni on line per spiare nel computer del docente prove valutative, giudizi e verbali è tutt’altro che remota. E’ bene cominciare a familiarizzare con termini quali hacker, cracker e lamer, possibili anime nere dei digital native. Aiutandoci con le definizioni di Wikipedia, possiamo definire quei contorni oscuri da cui un insegnante (immigrato digitale) dovrebbe prendere le dovute distanze. Un hacker (termine coniato negli Stati Uniti d’America che in italiano corrisponde a smanettone) è una persona che si impegna nell’affrontare sfide intellettuali per aggirare o superare creativamente le limitazioni informatiche che gli vengono imposte. In ambito informatico il termine inglese cracker indica colui che si ingegna per eludere blocchi imposti da qualsiasi software al fine di trarne profitto. Il cracking scolastico, una volta guadagnato l’accesso di root nel sistema desiderato, può essere usato per cambiare valutazioni per appropriarsi dei contenuti dei futuri compiti in classe o per spiare i movimenti on line di un insegnante. Spesso il termine cracker è confuso con quello di hacker, il cui significato è tuttavia notevolmente diverso. Alcune tecniche sono simili, ma un hacker come già detto è colui che sfrutta le proprie capacità per esplorare, divertirsi, apprendere, senza creare reali danni. Al contrario, il cracker sfrutta le proprie capacità con il solo fine di distruggere. Infine il lamer, termine che sembra avere origini nell’ambiente del Commodore 64 durante la metà degli anni ottanta., è un aspirante cracker con conoscenze informatiche limitate. Il termine inglese lame, usato spesso in senso dispregiativo, significa letteralmente “zoppo”, ma si può tradurre in italiano come imbranato o rozzo. Queste conoscenze informatiche limitate dei lamer di solito rappresentano il punto debole del cracking scolastico, permettendo alle autorità competenti (Polizia Postale) di rintracciare gli autori delle violazioni informatiche. |