24 ore: ipotesi correttiva di due o tre
ore in più invece delle sei previste

da Tuttoscuola, 23.10.2012

È corsa contro il tempo per trovare una soluzione alternativa alla proposta del ddl di stabilità di portare a 24 ore l’orario settimanale dei professori, mantenendo, però, invariato il saldo previsto.

Tra le ipotesi correttive che circolano in queste ore vi è quella di incrementare l’orario cattedra non di sei ore, bensì di due o tre.

Fermo restando l’obiettivo della Legge di stabilità di ridurre il ricorso ai supplenti affidando ai docenti titolari 9.269 spezzoni ricondotti a cattedra intera (3.404 di scuola media e 5.865 nelle superiori), il minor incremento orario ipotizzato fa capire, prima di tutto, che l’ipotesi iniziale delle sei ore in più prevedeva l’impiego di una quota ridotta dei docenti titolari.

In effetti, per coprire i 9.269 spezzoni basterebbero circa 28mila professori (27.807) a sei ore ciascuno di docenza in più. La maggior parte dei docenti (restanti 293.369) rimarrebbe a disposizione.

Se la quota aggiuntiva di orario scendesse da sei a tre ore, servirebbe un maggior numero di docenti (55.614) e rimarrebbero a disposizione i restanti 265.562.

Se invece la quota aggiuntiva di orario scendesse fino a due ore, servirebbe un numero ancora maggiore di docenti (83.421) e rimarrebbero a disposizione i restanti 237.755.

Riepilogando, nell’ipotesi delle 24 ore (+ 6) verrebbe impiegato su spezzoni di cattedra l’8,7% dei docenti titolari; nell’ipotesi di 21 ore (+ 3) verrebbe impiegato il 17,3%; infine, nel caso di 20 ore (+ 2) si utilizzerebbe su spezzoni di cattedra il 26% % dei docenti titolari.

Ultima ora: il MIUR smentisce le ipotesi di portare l'orario a 20/21 ore.