Profumo: l'istruzione tecnica non è di serie B da Tuttoscuola, 24.11.2012 ''Orientamento non è fare pubblicià a questo o a quell'istituto, ma fornire agli studenti informazioni complete su tutte le possibilità formative, per una scelta coerente con le capacità e i sogni di ognuno, ma anche che possa rispondere alle richieste del mondo del lavoro''. Intervenendo a Verona a Job&Orienta, Salone nazionale dell'orientamento, scuola, formazione e lavoro, il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo ha evidenziato la necessità di investire in attività di orientamento che si svolgano nel lungo periodo, non solo a ridosso del momento della scelta come avviene oggi, per dare modo ai ragazzi di riflettere su tutte le opportunità. Tre, secondo il ministro, gli attori da coinvolgere: coloro che hanno già toccato con mano il mondo del lavoro dopo la scuola superiore, testimoni per i più giovani e vicini a loro per linguaggio e stile; imprese, enti e professionisti dei diversi settori produttivi, per offrire ai ragazzi uno sguardo concreto sulle attività lavorative che andranno a svolgere; e infine scuole e università, con i loro servizi di placement, tirocini e stage. "Siamo cresciuti con l'idea che solo il liceo garantisca l'ascensione sociale - ha dichiarato Profumo -, ma osservando il tessuto economico italiano non possiamo escludere dai percorsi di orientamento l'istruzione tecnica e professionale, che per troppo tempo è stata penalizzata e considerata scelta di 'serie B''. Ma le cose cominciano a cambiare: 52 ragazzi su 100 hanno scelto quest'anno gli istituti tecnici professionali, superando per la prima volta gli iscritti ai licei (48%). Se il ministro ha veramente detto questo - ci riferiamo alle parole "per la prima volta" - forse ha inteso riferirsi ad anni rcenti, ma non lo ha detto (o la specificazione non è stata ripresa dalle cronache). L'istruzione tecnica insieme a quella professionale è stata infatti scelta da ben oltre il 50% degli studenti fino a pochi anni fa. |