Lettera al ministro Profumo Lucia Ferretti, La Tecnica della Scuola, 3.11.2012 Egregio Signor Ministro, Sono un'insegnante elementare prossima ai sessanta anni, probabilmente molto vicina al burn out, anziché alla pensione, come fino a l'altro ieri credevo. Tale sindrome è favorita anche dalle notizie che appaiono giornalmente sulla stampa riguardanti le proposte... diciamo... alquanto bizzarre... (volevo dire indecenti) da lei presentate. Non sto a elencare l'INFINITA' di provvedimenti punitivi adottati, con regolarità a dir poco SADICO- MANIACALE (alla faccia dell'equità!), dai vari governi nei confronti della nostra categoria, perché SPERO sia cosa a lei ben conosciuta, ma se è vero quello che più o meno velatamente viene scritto sui giornali (mi riferisco all'aumento del carico di lavoro, che colpisce PER IL MOMENTO solo i docenti delle secondarie le dico apertamente e con tutto il rispetto, che si sta rasentando la FOLLIA PURA. Anche il più pessimista tra il pessimisti, avrebbe pensato che, bloccando, anzi diminuendo lo stipendio (mi riferisco alla cancellazione dell'indennità per vacanza contrattuale), si sarebbe SICURAMENTE provveduto QUANTOMENO ad alleggerire la professione da una miriade di scartoffie assolutamente inutili, invece, con la massima sfrontatezza o spudoratezza (faccia lei), si medita di aggiungere altro carico a quello già fin troppo gravoso. Nel discorso del suo insediamento, lei, signor Ministro, parlando della nostra insostituibile opera, ci ha definiti "eroi dei nostri tempi" (ripeto …. ha detto eroi, non martiri...vero?) eroi che, sempre a suo dire, dovrebbero avere rispetto e considerazione maggiori. A sentire le ultime notizie, la sua considerazione e il suo rispetto non mi sembrano assolutamente all'altezza di quanto auspicava dagli Italiani. Lo sa vero, on. Profumo, che il lavoro in classe occupa solo i 2/3 del tempo di lavoro complessivo, la frazione complementare (1/3) serve poi a correggere i compiti, preparare il materiale per la lezione successiva, riempire innumerevoli scartoffie nel nostro domicilio? Per far EMERGERE, METTERE BENE IN VISTA di tutti (anche di lei signor Ministro), la gran mole di lavoro che viene svolto a casa (sono arcistufa di sentirmi ripetere anche dal mio salumaio di fiducia che il mio orario di servizio è di sole 24 ore, quando giornalmente lavoro ALMENO altre 3 ore per la scuola) le dico sinceramente che sarei disposta a svolgere le attività extralezione all'interno del mio plesso, a patto però che mi si metta in grado di poter operare nelle stesse condizioni in cui lavoro a casa mia, con i mezzi pagati A MIE SPESE, e cioè: con una scrivania, un computer individuale sufficientemente recente e funzionante, dotato di collegamento a internet, stampante e relative cartucce, tutti i software che servono per la didattica, una biblioteca ben fornita e ovviamente locali riscaldati, cosa, quest'ultima, che manca attualmente quando ci si riunisce per le programmazioni settimanali e per diverse altri incontri. Per concludere le vorrei rivolgere un invito: cimentarsi nell'insegnamento, in anonimato, in una classe di 28… 30 alunni, magari di 1ª elementare, (senza alcuna compresenza… s’intende) per due soli miseri giorni. Faccia questa esperienza, la prego! Noi insegnanti le garantiamo, al termine delle due lezioni, la presenza di un’attrezzata ambulanza.
Lucia Ferretti P.S. Il lei è volutamente minuscolo. |