Lettera inviata dal Prof. Vincenzo Bella dell'I.I.S.S. “E.Medi” di Palermo - 14/11/2012
Noi tutti insegnanti della scuola pubblica La vogliamo sentitamente ringraziare per l’attenzione accordataci in questi ultimi mesi. E’ infatti grazie alle Sue proposte riguardo il nostro orario di lavoro, le nostre mansioni e la nostra retribuzione che siamo stati finalmente in grado di spiegare all’opinione pubblica che un insegnante svolge un’importantissima funzione sociale.Ci dedichiamo all’educazione dei giovani, allo sviluppo dei principi di cittadinanza, all’insegnamento delle competenze e delle abilità richieste oggi dalla società moderna. Curiamo le particolari esigenze dei giovani diversamente abili e della loro integrazione, dei giovani extracomunitari sempre più numerosi tra i banchi. Teniamo in piedi la scuola italiana ormai distrutta da dissennate politiche di tagli effettuati nella spesa e nel personale.
Tutto questo utilizzando 18 ore di lezione frontale a settimana e almeno altrettante ore settimanali dedicate all’organizzazione, alla programmazione didattica, alla programmazione di attività integrative, e via dicendo.
La ringraziamo anche per averci dato l’opportunità di far sapere all’opinione pubblica che questo lavoro lo svolgiamo da sempre con dignità e senza troppe lamentele pur avendo una retribuzione modesta e neanche lontanamente paragonabile agli standard europei.
Durante l’ultimo mese ci siamo convinti di aver svolto un ottimo lavoro di informazione e, sinceramente pensiamo anche di averLe risparmiato una gran fatica: quella di dover trascorrere intere settimane nelle nostre aule, insieme ai nostri 30 ragazzi, per 4-5 ore al giorno. Le abbiamo risparmiato ore e ore di Collegi dei Docenti, di Consigli di classe e finanche l’ingrato compito di sorvegliante durante i 20 minuti di ricreazione giornalieri.
Di contro ci dispiace non averle potuto mostrare l’enorme umanità che si respira all’interno di ogni scuola che Lei amministra.
Tuttavia ci sfugge qualcosa…
Ci hanno insegnato che un “tecnico” dovrebbe essere in grado di analizzare, verificare, confrontare ed infine valutare l’attività svolta. Solo allora, sulla base dei dati raccolti, dovrebbe apportare le modifiche ritenute più opportune (noi operiamo sempre in tal senso).
Sappiamo pure che “demagogia” è la tecnica utilizzata da chi, in assenza di dati o di argomentazioni, cerca il consenso sulla base della semplificazione intellettuale e dello scontro sociale.
Allora ci sorge più di un dubbio!
Ma Lei non è un tecnico?
Per quale motivo si è comportato da demagogo?
Naturalmente ognuno di noi si è fatto la propria idea . Ma la formazione di questa idea, non è più un nostro problema.
Lei ha voluto giocare la mano e noi, consapevoli più che mai dell’importanza del nostro ruolo e della nostra funzione, rilanciamo:
18 ore settimanali, sblocco immediato dei contratti, ritiro di qualunque proposta demagogica di aggravio sul nostro lavoro e infine adeguamento della retribuzione agli standard europei.
Retribuzione docenti annuale in dollari convertiti dalle monete nazionali sulla base degli indici di Parità di Potere d’Acquisto PPA (dati Euridice 2011). 18 ore settimanali |
|||
Paese europeo |
Retrib. iniziale |
Retrib. 15 anni di servizio |
Retrib. massima |
Italia |
31159 |
39151 |
48870 |
Lussemburgo |
80053 |
111839 |
139152 |
Belgio |
40356 |
58470 |
70382 |
Germania |
55743 |
68619 |
77628 |
Slovenia |
29191 |
35482 |
37274 |
Retribuzione media |
47300 |
62712 |
74661 |
E non sono trattabili!
Sa sig. Ministro, noi abbiamo analizzato, verificato e confrontato i dati. Ne abbiamo fatto una valutazione e apportato le relative modifiche.
I dati sono relativi alla retribuzione dei colleghi europei e i risultati costituiscono la media di tali retribuzioni. Naturalmente si è tenuto conto dei Paesi con cui è possibile fare delle comparazioni (Belgio, Germania, Slovenia, Lussemburgo, …). Ci siamo permessi, per senso civico e dignità tutta italiana, di non confrontarci con Cipro, Lituania o Romania.
Sig. Ministro, non siamo più quelli delle 18 ore, quelli che vengono a chiedere pietà, quelli che piagnucolano chiedendoLe di graziarli oggi per condannarli domani.
Lei ci ha trasformati. Da oggi siamo quelli degli euro 50.000.
Ci vediamo a scuola, in piazza e nel paese.
E saremo in tanti!
Prof. Vincenzo Bella