Quella innaturale idiosincrasia di Lucio Ficara La Tecnica della Scuola, 11.11.2012 Dice la Gilda: “I tempi stringono ed è molto grave che il ministro Profumo non sia ancora riuscito a presentare una proposta alternativa all´aumento dell´orario di lavoro per i docenti per rispettare i risparmi dettati dalla spending review.” In questi ultimi anni, sui temi degli interventi legislativi per la scuola, abbiamo potuto registrare una innaturale avversione, che potremmo definire una vera e propria idiosincrasia, nei confronti del contratto collettivo del personale scolastico
Un vero attacco, spesso sembrerebbe immotivato, contro gli accordi
contrattuali, che vengono giudicati impropriamente come privilegi
eccessivi della categoria dei lavoratori della scuola. Chi è che non
ricorda la campagna mediatica, portata avanti dal ministro Brunetta
sui fannulloni e i parassiti che occupano immeritatamente un posto
di lavoro nell’amministrazione pubblica? Una crociata portata avanti
togliendo diritti contrattuali a tutti i lavoratori , senza
estirpare alla radice, in maniera chirurgica e precisa, il problema,
che pure esiste, di chi parassitariamente prende uno stipendio senza
impegno, merito e addirittura con scarsa presenza lavorativa.
Persone che ben conosciamo nei luoghi di lavoro e che, anche nelle
nostre scuole esistono. Si tratta dell’incidente politico-governativo dell’aumento dell’orario di lavoro dei docenti della scuola secondaria, da 18 a 24 ore settimanali, a parità di stipendio. Questo provvedimento portato all’attenzione delle Commissioni parlamentari di cultura e bilancio, nella discussione della legge di stabilità, ha creato un vero problema politico, perché ha visto il partito democratico decisamente contrario a questa invasione legislativa di prerogative tipicamente contrattuali. In queste ore a livello politico e sindacale si è aperto un interessante dibattito sulla necessità di aprire un confronto che conduca al rinnovo contrattuale della scuola. Troppe cose sono cambiate in questi ultimi anni e troppe cose cambieranno ancora per la nostra scuola italiana, per non aprire con urgenza il tavolo delle trattative contrattuali. Bisogna ricordare che il contratto della scuola è bloccato da tre anni e il vecchio contratto, attaccato da più parti, ha bisogno di essere rinnovato e adeguato alle leggi vigenti. In questa direzione vanno le dichiarazioni dei maggiori esponenti sindacali, firmatari del contratto , ma anche di importanti esponenti del governo. Al riguardo è intervenuta il sottosegretario Elena Ugolini, che afferma: “bisogna rivedere il contratto nazionale della scuola, per "valorizzare il ruolo dell'insegnante”, la sua dichiarazione continua dicendo: “dobbiamo uscire dall'idea impiegatizia del lavoro dell'insegnante e, per questo, mi piacerebbe che si rivedesse nel complesso il contratto della scuola, guardando al docente come figura a tutto tondo e tenendo conto anche delle ore di preparazione delle lezioni, delle prove in classe, del lavoro con i colleghi e non solo delle lezioni frontali”. Adesso attendiamo di capire se effettivamente c’è l’intenzione di sedersi intorno ad un tavolo per avviare una nuova stagione contrattuale. |