Ugolini (sottosegretario): intervista a Elena Ugolini, il Sussidiario 17.3.2012
Per i giovani
laureati che vogliono insegnare ci sono importanti novità. Il Miur
infatti ha definito e pubblicato i posti disponibili per Regioni e
classe di abilitazione riservati ai nuovi docenti della scuola
secondaria di I e II grado. Il decreto, firmato dal ministro Profumo
(Dm 31/2012, ndr) rimette dunque in moto la macchina del
Tfa (tirocinio formativo attivo). «Stiamo lavorando per fare uscire
tempestivamente i bandi in cui saranno indicati i calendari della
prima prova predisposta a livello nazionale dal ministero
dell’Istruzione per le diverse classi di concorso, e l’obiettivo e
di farla entro giugno» dice a IlSussidiario.net il
sottosegretario all’Istruzione, Elena Ugolini. Che torna sul
concorso lanciato da Profumo e sui precari in graduatoria.
Il decreto
firmato dal ministro Profumo rende finalmente possibile l’avvio del
tirocinio formativo attivo e porta a compimento un iter di anni. Il
provvedimento indica, infatti, i posti disponibili a livello
nazionale per le immatricolazioni al nuovo percorso di abilitazione
alla professione docente nella scuola secondaria di I grado e di II
grado e specifica in ambito regionale, per ciascun Ateneo, i numeri
relativi alle singole classi di concorso. L’avvio del Tfa è una
buona notizia per i giovani laureati che da anni non hanno più avuto
la possibilità di conseguire l’abilitazione all’insegnamento, è una
buona notizia per la scuola che vede valorizzato un ruolo
fondamentale nella formazione dei nuovi insegnanti (il tirocinio
prevede 475 ore in classe) ed è una buona notizia per la possibilità
della ripresa di un rapporto stretto fra scuola ed università.
Questo decreto separa definitivamente il percorso di abilitazione
alla professione docente dall’entrata in ruolo, come peraltro
avviene in tutte le professioni.
Si sta lavorando
alacremente con la conferenza dei Rettori, il ministero
dell’Istruzione e dell’Università e le sedi degli uffici scolastici
regionali per fare uscire tempestivamente i bandi in cui saranno
indicati i calendari della prima prova predisposta a livello
nazionale dal ministero dell’Istruzione per le diverse classi di
concorso. Il test preliminare riguarderà in parte l’italiano
(comprensione della lettura) e le discipline oggetto delle classi di
concorso (programmi di cui al decreto del Ministro della Pubblica
Istruzione 11 agosto 1998 n. 137, integrati da quanto contenuto
nelle nuove indicazioni nazionali per le scuole superiori e nelle
linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento degli Istituti
tecnici e professionali). A questa prova nazionale che si svolgerà
contemporaneamente per ogni singola classe di concorso, in ogni
sede, faranno seguito le prove predisposte da ciascun ateneo. La
prova scritta e la prova orale saranno costruite sulla base delle
indicazioni contenute nei decreti attuativi del 249/2010 disponibili
sul sito del Miur. L’obiettivo è di dare la possibilità di sostenere
la prima prova entro il mese di giugno.
Come è noto la
programmazione dei posti ha avuto una genesi difficile ed uno
svolgimento complesso. I numeri contenuti nel decreto di marzo sono
gli stessi numeri che erano contenuti nel Dm emanato dal ministro
Gelmini a novembre. Scaturiscono dalla considerazione del fabbisogno
di personale e dell’offerta formativa delle università. Quali sono ora gli adempimenti che spettano alle università?
Come dicevo,
l’amministrazione a livello centrale condividendo con tutti gli
interlocutori interessati (università e istruzione) sta elaborando
uno schema di bando condiviso che possa poi essere adottato nello
specifico da ogni singola università. Si è scelto di operare in tal
senso nel rispetto di tutti gli interlocutori per poter essere
veloci, efficienti ed efficaci su tutto il territorio e dare a tutti
gli interessati le medesime possibilità. Varato il Tfa, la priorità
è portare a compimento il decreto sulle nuove classi di concorso
della secondaria superiore ed emanare in tempi brevi il dpcm per
avviare le nuove lauree magistrali per la scuola secondaria di primo
e secondo grado. Due passi essenziali per poter uscire
dall’incertezza. Qualche tempo fa ha fatto notizia l’idea di un concorso lanciato dal ministro. Che fine ha fatto?
Il concorso è tra le priorità del ministro e sarà il successivo step
di lavoro: dopo l’abilitazione, l’individuazione di nuove modalità
di reclutamento dei docenti. In base alla Delega Fioroni emanata
contemporaneamente alla chiusura delle graduatorie «permanenti» è
già possibile predisporre il regolamento per un nuovo concorso
riservato a chi è in possesso dell’abilitazione. Ancora non è
possibile dire tempi e modalità. I precari delle Gae hanno un percorso privilegiato per quanto attiene al 50 per cento dei posti disponibili e potranno comunque candidarsi seguendo le nuove modalità di reclutamento. Penso convenga a tutti aprire una strada per entrare nella scuola. È ingiusto che bravi insegnanti debbano aspettare di avere i capelli bianchi per entrare in ruolo. Così non si valorizza la professionalità dei docenti e si rischia di buttare via il patrimonio di esperienza, cultura e conoscenza dei nostri insegnanti. Penso sia venuto il momento di ripensare seriamente al profilo professionale dei docenti, non solo, come si è fatto con il Tfa, per la formazione in servizio e per il nuovo reclutamento, ma anche per chi è in servizio. Ce lo chiede l’Europa, ma ce lo chiedono le persone senza di cui la scuola sarebbe una parola vuota: gli studenti, che sanno bene quanto siano importanti i loro prof, gli insegnanti che si spendono senza riserve e i dirigenti. |