Una scuola da… sballo

di Pippo Frisone ScuolaOggi 7.3.2012

Continua il tira-molla sulla scuola. Prima con le dichiarazioni del Ministro Profumo, poi con la bozza del decreto semplificazioni e ancora col testo varato dal consiglio dei ministri e adesso col lavoro delle Commissioni Affari costituzionali e attivitā produttive della Camera.

Al centro la questione degli organici dell’autonomia col corollario dei 10mila posti aggiuntivi da destinare al recupero, al sostegno, ai bisogni educativi speciali e per estendere il tempo scuola e il tempo pieno.

Nel testo finale emanato dal Governo, la ragioneria generale dello Stato faceva prima sparire i 10mila posti aggiuntivi, mentre sull’ organico funzionale cassava ogni riferimento al blocco dei posti in organico di diritto 2011/12 ( 724.000 cattedre e 233.000 ata) .

Nell’esame in Commissione affari costituzionale con 29 si e 13 no passava un emendamento del Pd che reintroducendo il blocco degli organici del 2011/12, stoppava i tagli di trascinamento per il biennio 12/14 nella primaria e per il triennio 12/15 della secondaria e infine riassegnava agli organici funzionali delle scuole 10.000 posti aggiuntivi con le finalitā originarie.

Costo dell’operazione 350milioni di euro.

La copertura di questa spesa, destinata all’istruzione, veniva individuata nell’ aumento delle accise su alcolici, birra e giochi. Ma in tarda serata tutto veniva rimesso in discussione.

La Commissione bilancio, a seguito del ribaltone del governo che in quella sede dava parere negativo, rinviava il testo alla Commissione Affari costituzionali, dove tra l’altro uno dei due relatori, quello del pdl, s’era espresso contro l’emendamento.

Tuttavia il tentativo di trovare una soluzione veniva affidato alla Commissione Industria della Camera.

Un ulteriore rimpallo di responsabilitā che la dice lunga su quanto pesi il macigno voluto da Tremonti con l’art.64 della L.133/08.

Mancanza di copertura o copertura insufficiente.

Alla prova dei fatti, smentendo lo stesso Ministro Profumo, il primo a non crederci č proprio il governo tecnico. Se č vero che con la cultura non si mangia , non č neanche vero che con gli alcolici , la birra o i giochi si salva la scuola.

La scuola non ha bisogno di annunci poi smentiti ma di una forte discontinuitā col passato che finora non c’č stata.

Bisogna investire sulla conoscenza e per farlo bisogna essere convinti fino in fondo, avendo un progetto di Paese che guardi al futuro.

Questo č l’unico vero limite del governo Monti che magari nel 2013 ci darā il pareggio di bilancio ma per andare dove? La risposta a questa domanda potrā darcela solo un governo politico uscito dalle urne.