L’assessore provinciale Marta Dalmaso annuncia una sperimentazione
Reclutamento e carriera, Tuttoscuola, 28.3.2012 “C'è chi ci dice che è meglio non sollevare temi come la formazione, la valutazione, il reclutamento degli insegnanti perché portano solo grane e la scuola trentina è già ad un buon livello; ma per senso di responsabilità c'è l'intenzione da parte del governo provinciale di provare a capire e sperimentare qualcosa che possa migliorare ancora la nostra scuola. Siamo consapevoli che la nostra autonomia e le risorse che abbiamo voluto investire sulla scuola sono una grande opportunità, ma anche una grande responsabilità”. Con queste parole, l'assessore all’istruzione e allo sport della provincia autonoma di Trento, Marta Dalmaso, ha concluso lunedì 26 marzo il Seminario su “Formazione e sviluppo professionale del docente” al Mart di Rovereto, dopo la tavola rotonda coordinata dal direttore di “Tuttoscuola” Giovanni Vinciguerra con il capo Dipartimento del MIUR Giovanni Biondi e il dirigente generale del Dipartimento della Conoscenza della Provincia autonoma di Trento, Marco Tomasi. L'occasione è stata offerta dal Seminario promosso dal Centro formazione insegnanti di Rovereto all'interno del percorso di formazione per i 250 docenti circa neoassunti in ruolo per l'anno scolastico 2011/2012. Una vera e propria maratona, davanti a 400 attentissimi docenti, per una puntualizzazione a tutto campo sulla figura del docente, sulla formazione iniziale e in servizio degli insegnanti e su altri temi oggi più che mai sul tappeto, come racconta una corrispondenza di Mario Caroli. Per il Centro, il direttore Luciano Covi ha coordinato tutti i lavori delle tre sezioni, mentre Italo Fiorin, presidente del Comitato scientifico, ha fornito dapprima uno sguardo provinciale sulla figura del docente e poi alcuni dati ripresi del Report 2011 su tutta l'attività del Centro, a due anni di attività. Da Lucio Guasti (Università Cattolica di Milano), Andrea Gavosto, (Fondazione Agnelli), Beatrice de Gerloni (direttore Iprase) e Umberto Margiotta (Ca' Foscari Venezia) le riflessioni corpose sulla dimensione internazionale, nazionale e provinciale degli insegnanti, con dati e stimoli che verranno messi presto a disposizione sul sito del Centro di Rovereto. Nella tavola rotonda con i due dirigenti generali, del MIUR (Giovanni Biondi) e del Dipartimento della Conoscenza della Provincia (Marco Tomasi) è stato innanzi tutto ribadito il divario netto, particolarmente in termini di risorse investite nel settore dell'istruzione, tra la realtà trentina e quella nazionale. Invitato a dire come stanno le cose e quali prospettive ci siano in campo nazionale per i temi affrontati nel seminario, il capo dipartimento del MIUR è stato lapidario: formazione iniziale, formazione in servizio, valutazione e carriera sono temi forti, ma resta complesso intervenire in positivo perché c’è carenza di risorse e perché serve un ampio consenso politico e sociale nel merito che oggi non sembra esserci. Sulle risorse, un solo esempio: per la formazione in servizio ci sono solo 15 milioni di euro stanziati all’anno per 735 mila docenti (solo 20 euro pro capite). In realtà ci sarebbero le risorse - ha fatto notare Biondi - ma vengono assorbite dal Fondo d'Istituto (1,3 miliardi di euro l’anno) e dagli scatti d'anzianità (verso i quali è stato dirottato il miliardo di euro proveniente dal 30% dei risparmi della Gelmini), elementi contrattuali con tutte le difficoltà che comportano. In Trentino, gli ha fatto sponda il dirigente Marco Tomasi, le risorse ci sono, e sono tante, ma l'autonomia è uno strumento, non un valore astratto, per cui vuol dire cominciare a individuare priorità, ma anche avere disponibilità ad imparare dagli altri, senza sentirsi sempre i migliori. Nelle conclusioni, l'assessore Dalmaso ha toccato senza giri di parole i temi del reclutamento, della valutazione e della carriera degli insegnanti. “Per la nostra situazione, che significa piccola dimensione, risorse significative e situazione positiva del sistema scolastico e formativo, siamo nelle condizioni di poter provare a sparigliare le carte e a cercare tutti assieme, non solo sul tavolo sindacale, quali possano essere le strade migliori per fare davvero l'interesse della nostra scuola. Del resto, sono gli stessi insegnanti a chiederci alcuni cambiamenti in termini innovativi”. “Sarà mia premura - ha proseguito l'assessore - dire quali ipotesi ci sono sul tavolo e quali proposte ci sembra di poter offrire ad una riflessione comune. Non fare nulla vuol dire totale mancanza di senso di responsabilità. Vogliamo provarci, non come gli elefanti nella cristalleria, bensì consapevoli della delicatezza del tema, ma anche del fatto che c'è una realtà vivace e una voglia diffusa di fare di più e meglio, per servire la scuola e la comunità trentina”. Trento insomma è decisa a sperimentare nuove soluzioni in tema di reclutamento, di carriera, di valutazione, e c’è da credere che farà sul serio. Il resto del paese ne farà tesoro?
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