Docenti tagliati e alcolici per tutti. Fabiana Gianni Il Fatto Quotidiano, 7.3.2012 Ci siamo. Tutti i circoli didattici con meno di mille alunni saranno accorpati sotto un unico Dirigente Scolastico con un’unica segreteria. Era un po’ che si ventilava questa ipotesi. E’ realtà. E così le magie prodotte fin qui da professori e personale tutto di scuole già in ginocchio sono stati vanificati da un soffio dall’alto. A settembre un preside dovrà gestire anche 6, 7 o 8 plessi diversi. A settembre lo stesso preside (dirigente scolastico) dovrà comandare una nave per ogni porto di quartiere e coprire esigenze di alunni dai 3 ai 14 anni. Per ogni plesso ci sarà la parte che più mi tocca, legata agli alunni con disabilità che difficilmente potranno ricevere le attenzioni che meritano e le risorse necessarie. Già oggi gli insegnanti di sostegno vengono assegnati alla scuola in base alle disabilità presenti. E la guerra delle ore è una guerra senza inizio e senza fine. Da settembre sarà decisamente impegnativo chi ha fatto la richiesta al Ministero, per quale plesso, su quante unità ecc …
Questa mattina ho incontrato la dirigente scolastica di Diletta che
il prossimo anno sarà dirigente anche delle altre due figlie. Ottima
e valida persona che mi sottolineava le enormi difficoltà. Ad oggi
nessuno conosce nessuno. Ad oggi non esistono delle linee concrete
sullo svolgimento del passaggio. L’unica cosa che conta è
risparmiare. Risparmiamo sulla cultura. Ebbene si: pare che questa
sia l’unica volontà. A pensarci bene, nell’ottica delle restrizioni
economiche a sfavore dei soliti noti, una logica esiste. L’Italia
deve essere affondata tutta e da dove partire se non dai bambini?
Togliamo loro l’opportunità di competere culturalmente e tra venti
anni si che saremo in fondo al baratro. Ma così chi decide di
comandare può farlo al meglio. Trovare i soldi? Io continuo a pensare che finché pagheremo commissioni di inesperti per tassare giocando alla roulette russa puntata sui bersagli più facili, andremo davvero poco lontano. Non basta restituire le tessere elettorali o manifestare. Io dal mio piccolo punto di vista, credo che dovremo ripescare dagli armadi un immenso senso civico e civile e fare un po’ da noi. Come accadeva tanti anni fa. Se chi governa non sa farlo, nè politicamente né tecnicamente, io sono convinta che potremmo governarci da soli e dimostrare che il governo è solo un insieme di persone sbagliate che denudate di fronzoli e ipocriti e fantomatici onori e pennacchi, non è degno di pulire le scarpe ad un popolo come il nostro. Credo nell’Italia, nella gente che incontro, ma non credo più di essere cittadina di una Repubblica democratica fondata sul lavoro. Solo ognuno di noi può essere vero tassello per andare oltre questo momento. I nostri figli devono studiare. Perché voglio credere che questa fase da film dell’orrore finirà. |