Internet a scuola:
e se i ragazzi educassero i genitori?

di Stefano Iucci da Fuori Classe, 11.3.2012

In Italia solo il 62% delle famiglie ha un accesso a internet. Però il 93% dei ragazzi naviga ogni giorno (9 milioni sono studenti). I dati, Istat, ce li fornisce un articolo interessante apparso oggi sul Corriere della Sera, a firma di Francesca Basso. Un pezzo che spiega nel dettaglio il progetto dell'Agenda digitale europea, al quale il governo dovrà adeguarsi a giugno con il decreto Digitalia.

Tra i capitoli di questo progetto c'è quello che riguarda l'alfabetizzazione informatica del nostro paese così in ritardo rispetto all'Europa (dove la media delle case "connesse" è del 73%) a partire dalle scuole. Il presupposto sta nei numeri che citavamo sopra. E cioè: poiché i giovani amano il web, la diffusione capillare della rete nelle scuole può favorire - in una sorta di movimento virtuoso a ritroso - una loro azione di alfabetizzazione digitale verso i propri genitori.

E' molto suggestiva questa idea dei figli che educano padri e nonni, e ci piace perché spezza consolidati flussi gerarchici generalmente unidirezionali. Tuttavia, a dimostrazione che poi le cose intelligenti non sono - a differenza di quanto si crede o ci fanno credere - sempre frutto esclusivo del nostro tempo e dei nostri progressi, va detto che la vecchia tradizionale e cartacea scuola italiana fece più o meno la stessa cosa, seppur con un altro oggetto, nel dopo guerra.

In un'intervista che gli feci nel 2004 (ma che è attualissima e che consiglio caldamente di leggere) Tullio De Mauro sosteneva questo:

"Bisognerebbe che noi tutti ricordassimo che non cinquecento anni fa, ma soltanto nel ’55, in Italia il 59,2 per cento della popolazione adulta non aveva neanche la licenza elementare. Bene, la scuola ha fatto un lavoro enorme: ha preso per mano i figli di questa massa di persone e li ha tenuti in classe; ha fatto prendere loro, a partire dalla prima metà degli anni settanta, la licenza elementare e poi, dagli anni novanta, ne ha portato il 93 per cento alla licenza della media dell’obbligo. E ha continuato, nel senso che negli ultimi anni il 75 per cento dei giovani consegue un diploma medio superiore. La scuola ha cambiato la faccia di questo paese, dove fiorivano non solo i limoni, ma gli analfabeti. I giovani di oggi hanno livelli d’istruzione tripli o quadrupli rispetto ai padri e ai nonni. È un risultato straordinario, anche se va ricordato che, purtroppo, la dispersione scolastica non è stata sconfitta del tutto".

Ecco, nel dopo guerra bambini e ragazzi hanno "educato" i propri genitori. All'epoca portarono a casa qualche libro e lettura, oggi potrebbero tirarsi dietro la curiosità per il web. Ma in fondo il movimento è lo stesso e, non per questo, meno decisivo. E non meno decisiva sarebbe, anche in questo caso, la scuola. Pubblica.