GRUPPO DI FIRENZE

per la scuola del merito e della responsabilità

I compiti a casa di nuovo sotto accusa.
E il Ministro (purtroppo) si associa...

 dal Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità, 30.3.2012

Torna alla ribalta il problema dello studio a casa, sull’onda dell’iniziativa “rivoluzionaria” della maggiore associazione dei genitori francesi: quindici giorni di boicottaggio dei compiti assegnati dai docenti. E il ministro Profumo, che senza clamori avrebbe potuto informarsi presso le scuole su come stiano effettivamente le cose e sentire cosa ne pensano gli insegnanti e i dirigenti, si allinea senza incertezze con motivazioni a dir poco sconcertanti: “Una versione di latino può anche essere copiata da internet. Credo sia più interessante far lavorare i ragazzi con strumenti logico-deduttivi [una traduzione o un problema matematico non lo sono?]. O farli uscire da casa per seguire un progetto organizzato dalla scuola [tutti i giorni?]. Sì, sono d’accordo nel dare meno compiti a casa [meno di quanto?]. Dobbiamo insegnare a fare gruppo ed evitare che gli studenti si isolino nella loro cameretta” [ma non è proprio così che i ragazzi possono esercitare la loro capacità di concentrarsi, oggi mediamente molto labile?].
Sgomenta la spensieratezza con cui si continua a bombardare l’autorità degli insegnanti e si rafforza nei giovani l’idea onnipotente di poter raggiungere tutto senza fatica. E sgomenta in particolare, duole dirlo, che il Ministro dell'Istruzione, con il ruolo che ha, si associ a una proposta così mal posta e demagogica, neanche volesse inseguire il consenso degli elettori.

Eppure i commenti alla notizia da parte degli psicologi (Pietropolli, Piotti, Vegetti Finzi) erano stati molto chiari, come riferiva ieri l’altro “Il Corriere della Sera” in due diversi articoli. Ma questa leggerezza si paga: non è da genitori e da insegnanti poco esigenti che si impara a vivere.

«Sì a meno compiti a casa, meglio dare altri stimoli»

«No ai compiti a casa». Quei genitori che vogliono abolirli.

Né troppo studio, né troppe attività. Fateli annoiare.