L’ABC sulla scuola fa fatica...

 Tuttoscuola, 20.3.2012

Se in campo economico, in particolare in materia di finanza pubblica, si può parlare di un buon grado di compattezza della maggioranza ABC (Alfano Bersani Casini) che sostiene il governo Monti, non altrettanto si può dire della politica scolastica.

D’altra parte proprio questo settore era stato quello nel quale lo scontro tra l’ex maggioranza di centro-destra e l’ex opposizione di centro-sinistra aveva raggiunto le punte più aspre, incentrandosi sulla figura di Mariastella Gelmini.

Per questo il Pd aveva chiesto con forza prove di ‘discontinuità’ dalla politica scolastica del precedente governo soprattutto per quanto riguarda i tagli apportati sistemicamente ai diversi capitoli del bilancio del Miur, da quello dell’università a quello della scuola.

Ma l’accento posto subito dal neoministro Profumo sull’obiettivo di migliorare la qualità della spesa mantenendo invariato il suo ammontare totale, e la sostanziale continuità di linea politica con le riforme targate Gelmini, hanno deluso le aspettative discontinuiste, creando malcontento nei gruppi parlamentari, come si è visto nella vicenda delle 10.000 (mancate) assunzioni nella scuola, e spingendo la Flc-Cgil su posizioni molto critiche nei confronti del governo e del ministro.

Sul versante dell’ex maggioranza la spaccatura verificatasi tra il Pdl e la Lega induce quest’ultima ad alzare il tiro (anche per ragioni di campagna elettorale) su temi come la mobilità del personale e il federalismo scolastico, e a cercare colpi di mano parlamentari per mettere in difficoltà il governo, ma in particolare l’ex alleato Pdl.

Le tenuta della maggioranza ABC non è in discussione perché nessuno dei tre partiti ha interesse ad assumersi la responsabilità politica di far cadere un governo tecnico che riscuote fiducia anche a livello internazionale, e che comunque non ha alternative in questa legislatura. Ma sulla politica scolastica dovranno fare notevoli esercizi di autocontrollo.