False graduatorie, notifica di chiusura indagine anche ai cento docenti beneficiari di Rosaria Capacchione il Mattino, 20.5.2012 NAPOLI - Lui era la mente. L’organizzatore, lo stratega, il comandante in capo del sistema di falsificazione delle graduatorie. Lui il capo di quella sorta di collocamento clandestino che dispensava incarichi e supplenze a insegnanti precari in cerca di lavoro. Lui, impiegato infedele dell’ufficio scolastico provinciale, «salvato» un mese e mezzo fa, quando il complice, maestro e sindacalista Cisl, fu arrestato, è stato poi chiamato dentro dallo stesso complice, Paolo Proto che, interrogato dal gip e poi dal pm, ha confessato. E rafforzato i non sufficienti indizi a carico dell’altro, Francesco Matrone, 67 anni, di Boscotrecase che ieri mattina è finito agli arresti domiciliari. Sono stati gli uomini della Guardia di Finanza a notificargli l’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Anita Polito con la quale gli vengono contestati i reati di corruzione, truffa, abuso d’ufficio, falso e accesso abusivo al sistema informatico. Perché era stato lui, all’epoca della falsificazione delle graduatorie scolastiche provinciali, a entrare nel cervellone del ministero dell’Istruzione e far scivolare l’elenco così da garantire le supplenze - propedeutiche all’immissione in ruolo e, quindi, al posto fisso - di quanti si erano rivolti a lui (dietro pagamento di una mazzetta) e al maestro Proto per un aiutino. Sempre ieri, le fiamme gialle hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini a quanti - insegnanti e assistenti amministrativi - avevano beneficiato dell’aiuto. Sono oltre cento persone, molte delle quali hanno ammesso di aver pagato per ottenere l’inserimento nella graduatoria, accusate di corruzione e concorso negli altri reati. Con l’arresto di Matrone si chiude, dunque, l’indagine che era stata avviata dalla sezione specializzata nei reati contro la pubblica amministrazione della Procura della Repubblica di Napoli (coordinata dal pm Francesco Greco) sulla scorta di una denuncia presentata dall’alora capo dell’Ufficio scolastico provinciale di Napoli, Luigi De Filippis. Inchiesta affidata ai finanzieri del Gruppo tutela spesa pubblica. L’indagine interna fatta dall’Ufficio scolastico aveva evidenziato un’anomala attribuzione di punteggio nelle graduatorie provinciali per l’anno scolastico 2007-2008 a 42 aspiranti docenti della scuola primaria e dell’infanzia. L’attività investigativa ha successivamente consentito di accertare (e la confessione di Paolo Proto ha confermato) che Francesco Matrone (che era già ai domiciliari per un’altra vicenda), sfruttando le sue capacità informatiche, rubava le password d’accesso ai sistemi informatici del Miur ai colleghi che a lui si rivolgevano per avere aiuti tecnici. Credenziali che, poi, usava per incrementare i punteggi nella graduatoria provinciale di docenti e assistenti tecnico-amministrativi disposti a pagare mazzette, anche di seimila euro, per scalarle e assicurarsi così supplenze e incarichi. Proto, su suo input, ricopriva il ruolo di procacciatore di «clienti». I falsi punteggi venivano attribuiti in modo da garantire gli incarichi - anche a persone che neppure avevano presentato domanda - ma senza rischiare le convocazioni della direzione provinciale, come avviene per quelli annuali, che avrebbero destato sospetti. La truffa veniva poi perfezionata con la produzione di certificati di servizio e attestati di qualifica professionale falsi. L’inchiesta interna di De Filippis, datata 2008, aveva portato alla scoperta delle graduatorie truccate e alla convocazione dei docenti inseriti in elenco in maniera fraudolenta, subito dopo cancellati. È di mezzo milione di euro l’importo erogato, nell’arco di due anni (dal 2005 al 2007) ai supplenti; soldi sottratti allo Stato ma, soprattutto, ai reali aventi diritto. |