«Il costo del Tfa è esagerato,
da Profumo mi aspettavo di più»

Intervista a Giovanni Cominelli, che commenta la scelta del ministro Profumo di creare per il Tfa una corsia preferenziale per i docenti con almeno tre anni di servizio.

Carlo Candiani da Tempi.it, 7.5.2012

Dopo avere confermato il via al Tirocinio formativo attivo, anticamera dell’abilitazione per il reclutamento dei docenti, il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo si è corretto in corsa, annunciando una specie di corsia preferenziale per i docenti con almeno tre anni di servizio: «Non ci saranno selezioni d’ingresso per loro, perché, nella realtà, il tirocinio l’hanno già fatto».

«Bastano tre anni di insegnamento per far saltare una verifica?», dice a tempi.it Giovanni Cominelli, esperto in sistemi educativi. «Secondo me no e questo intervento potrebbe nascondere un accordo tra il ministro e i sindacati. Con tre anni di insegnamento, se uno è incapace di insegnare, neanche se fa docenza per venti, diventa in grado di assolvere pienamente il suo compito».

 

È ancora insoluto il passaggio tra reclutamento e valutazione.

Ci sono problemi di sostanza: primo, che cosa si fa nelle università per preparare i futuri docenti? Finché l’università conta per l’aspetto decisivo e le scuole dove si fa tirocinio e praticantato, invece, contano poco o nulla per il giudizio di abilitazione, avremo sempre problemi di selezione degli insegnanti. Come noi chiediamo ai ragazzi il loro portfolio, così dovremmo fare anche con i docenti; e avere solo conoscenze accademiche non è affatto sufficiente per abilitare all’insegnamento.

 

Il ministro vuole svuotare le graduatorie, ma il sospirato abbassamento dell’età media dei docenti è ancora rinviato.

Il dato oggettivo che avranno di fronte tutti i ministri, finché non si spezzerà il circolo vizioso di un cattivo reclutamento, è che i cosiddetti precari hanno in media quarant’anni d’età e dobbiamo ammettere che per i giovani non ci saranno spazi per almeno cinque anni, se non dieci, perché negli anni delle vacche grasse si è assunto chiunque, senza verifiche e controlli. La politica dovrebbe intervenire con coraggio.

 

Il ministro Profumo è fiducioso che i prossimi anni verranno creati nuovi posti di lavoro.

I ministri, tecnici o politici che siano, sono obbligati ad essere ottimisti. Ripeto: finché prevarrà la burocrazia anche nei concorsi, sul modello delle pubbliche amministrazioni, l’insegnante e l’impiegato postale saranno uguali e i problemi rimarranno.

 

Il Tfa non costerà meno di 2500 euro: non è troppo?

Certo, infatti non ha alcun senso. Tempo fa non abbiamo voluto fare riforme adeguate e adesso siamo in balia di un circolo vizioso che costa sul singolo e non produce risultati. È la scuola che dovrebbe assumersi il costo, perché è l’azienda scuola che si sta preparando il suo personale futuro.

 

Quindi, pollice verso per il Tfa?

No, perché con il Tfa qualcosa migliora. Però dal ministro mi sarei aspettato il rovesciamento della logica accademica dei concorsi: ne potranno fare anche uno ogni due o cinque anni, ma i concorsi così come sono impostati favoriscono solo la buona memoria. Non si valuta per niente la capacità di insegnamento.