“Il Csoa Cartella brucia, ma non si spegne!” Lettera aperta degli Studenti Reggini La Tecnica della Scuola, 16.5.2012 Siamo un gruppo di ragazzi e ragazze nati e cresciuti a Reggio Calabria, e ci troviamo, per motivi di studio o anche di lavoro, lontani da casa, sparsi in tutta Italia ma col cuore nella nostra terra. Infatti non per questo ci vogliamo disinteressare di ciò che succede nella nostra città. Apprendiamo infatti oggi dai giornali dell'incendio doloso che ha colpito il CSOA Angelina Cartella, tra le rare realtà cittadine di aggregazione politica e culturale. Crediamo che un'intimidazione così vile e violenta sia un fatto gravissimo soprattutto perché, come documentato dalle tante foto, si possono rinvenire chiari simboli fascisti. In un contesto in cui la destra neonazista torna ad avanzare in Europa (Ungheria, Grecia, Finlandia), ed in una città da sempre afflitta dal virus della cultura fascistoide, l'incendio doloso appiccato al Centro Sociale Cartella è un'intimidazione che non suona sfortunatamente nuova, ma che anzi si inscrive nel peggior solco della "tradizione" cittadina: proprio una realtà che, pur con difficoltà ed inevitabili contraddizioni, operava ogni giorno per una migliore qualità della vita di tutti e contro la 'ndrangheta, viene colpita dai fascisti. Constatiamo con rabbia la continuità tra la simbologia degli incendiari e la retorica di chi ha indossato giacca e cravatta ed oggi siede nelle istituzioni: basti leggere le dichiarazioni dell' Assessore Minasi su una possibile assegnazione di uno spazio cittadino a Casa Pound; o magari ricordare di quando un busto di Benito Mussolini fu collocato in una sala del Palazzo della Provincia in Comune; o, ancora, pensare a come sia stata offesa l'Arena dello Stretto, intitolata dall'impresentabile Giuseppe Scopelliti a Ciccio Franco, responsabile negli anni della Rivolta di accordi ormai documentati con le 'ndrine (F. Cuzzola, "Cinque anarchici del Sud"). Tutto questo avviene in una città narcotizzata per anni da notti bianche costotissime ed eventi spesso dal dubbio valore culturale, mentre venivano abbandonati al degrado interi quartieri e prediletti il malaffare ed il clientelismo per la gestione dei servizi pubblici locali. In una città dove la gente onesta, come oneste sono le persone che animano il CSOA Cartella, si sente sola; dove una gestione alquanto particolare della pubblica amministrazione ha creato buchi di bilancio esorbitanti.
Per questi motivi ci sentiamo di esprimere piena solidarietà al
Cartella e invitiamo questa bella realtà a non mollare consci della
forza che da sempre li contraddistingue.
Noi ci troviamo a formarci e a lavorare lontano da Reggio anche per
questo, perché tanti di noi sperano di poter essere utili alla
propria terra un domani. |