Per la correttezza degli esami di Stato

Appello del Gruppo di Firenze

da Tuttoscuola, 31.5.2012

Come aveva già fatto l’anno scorso, anche quest’anno il “Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità” (http://gruppodifirenze.blogspot.com/) lancia un appello per la correttezza degli esami di Stato.

Si tratta di una lettera, già sottoscritta da 40 dirigenti scolastici e da 92 docenti che invita i commissari d’esame a rendere credibili e serie le prove scritte che quasi mezzo milione di studenti si prepara ad affrontare tra tre settimane (prima prova – italiano – mercoledì 20 giugno).

L’appello, che può essere sottoscritto inviando una mail a gruppodifirenze@libero.it, indicando: nome, cognome, ruolo (docente o dirigente), scuola e località, è il seguente:

“Fra poco si svolgeranno gli esami di Stato conclusivi del primo e del secondo ciclo di studi. Negli ultimi anni i mezzi di informazione hanno riferito di numerosi casi in cui non è stato assicurato il loro corretto svolgimento. Questo danneggia fortemente la credibilità della scuola italiana e l’immagine degli insegnanti e dei dirigenti.

Non c’è dubbio che la maggioranza dei colleghi agisca in modo inappuntabile e faccia il possibile per garantire la regolarità degli esami. Siamo però consapevoli che un malinteso atteggiamento di “comprensione” nei confronti degli studenti e la diffusa tendenza a considerare inutilmente fiscale la fermezza nel far rispettare le regole (e in alcune situazioni anche pressioni esterne) possono spingere a “chiudere un occhio” se qualcuno copia, a giustificare o a tollerare indebiti aiuti e persino comportamenti gravemente scorretti, come fornire ai propri allievi traduzioni e soluzioni.

Va invece ribadito che certi atteggiamenti non sono affatto un modo di “fare il bene dei ragazzi” e

che anzi feriscono la giustizia e il merito. Una scuola, infatti, in cui venga in qualche modo compromessa la regolarità degli esami, abitua gli studenti alla scorrettezza, commette un’ingiustizia verso chi conta solo sulle sue forze e infine svaluta il senso dell’esame come momento importante di verifica delle capacità degli allievi. Viceversa, l’esempio di comportamenti coerenti con i valori che si insegnano costituisce per i giovani la più efficace educazione alla legalità.

Noi pensiamo che il ruolo e l’immagine dell’istruzione pubblica si difendano certamente reclamando nuove leggi e finanziamenti più adeguati, ma anche facendo nel modo migliore la propria parte e assumendosi fino in fondo le proprie responsabilità.

Ed è con questo spirito che noi sottoscritti commissari e presidenti di commissione dichiariamo pubblicamente che ci impegneremo per far sì che gli esami si svolgano in un clima sereno, ma nel rispetto della legalità, dell’equità e dell’imparzialità, a tutela del prestigio della scuola italiana, di coloro che vi operano con ammirevole impegno e dei tanti studenti che si preparano con serietà a questa importante prova.