Inidonei, dal Senato arriva di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola, 31.7.2012 Nella versione approvata dal Cdm era prevista la ricollocazione come Ata all’interno dell’istituto dove il docente non più abile all’insegnamento era in servizio: la commissione Bilancio di Palazzo Madama ha eliminato questa priorità. L’emendamento salva-inidonei si sta rivelando un boomerang. Al Senato il testo del decreto sulla spending review licenziato dalla V Commissione del Senato, col parere favorevole del Governo, ed in via di approvazione attraverso la fiducia dell’Aula prevede addirittura una modifica peggiorativa rispetto alla bozza iniziale approvata dal Consiglio dei ministri. Come si evince anche dallo schema riassuntivo realizzato dalla Uil Scuola, nella versione iniziale si preveda che “il personale docente dichiarato dalla commissione medica ospedaliera temporaneamente inidoneo alla propria funzione per motivi di salute, ma idoneo ad altri compiti, entro 20 giorni dalla data di notifica del verbale della commissione è utilizzato, su posti anche di fatto disponibili di assistente amministrativo o tecnico, prioritariamente nella stessa scuola o comunque nella provincia di appartenenza tenuto conto delle sedi indicate dal richiedente ovvero su posti di altra provincia”. Ebbene, gli emendamenti approvati nelle ultime ore prevedono una doppia cancellazione: sparisce “dalla commissione medica ospedaliera”, allargando quindi la diagnosi anche a medici non dipendenti dei nosocomi; ma soprattutto non c’è più traccia della frase “prioritariamente nella stessa scuola o comunque”. Ciò significa che nell’utilizzare i circa 3.500 inidonei alla docenza, molti dei quali speravano in un pre-pensionamento, gli uffici scolastici territoriali non avranno più l’indicazione di confermarli, come prima ipotesi, all’interno dello stesso istituto dove sono oggi titolari. Ma entreranno in gioco per il trasferimento forzato nella provincia o, in come ulteriore possibilità qualora non vi fossero posti disponibili, anche fuori. La notizia non farà di certo piacere ai diretti interessati, alcuni dei quali da qualche giorno hanno anche avviato lo sciopero della fame in proprio in prossimità di Palazzo Madama: per loro, infatti, la prospettiva non è solo quella di diventa amministrativi o tecnici, ma anche di ritrovarsi molto ma molto lontani da casa. |