REGNO UNITO

Scuola, lotta alle mense scadenti

Il ministro dell'Educazione Gove ha affidato a due chef
l'incarico di verificare la qualità delle pietanze.

di Lorenzo Berardi Lettera 43, 5.7.2012

Il governo inglese ha lanciato la propria battaglia al cibo spazzatura nelle mense scolastiche del Regno Unito. Mercoledì 4 luglio il ministro dell'Educazione Michael Gove ha affidato a Henry Dimbleby e John Vincent, chef e fondatori della catena di ristoranti londinesi Leon, l'incarico di verificare la qualità e le proprietà nutrizionali delle pietanze servite nelle scuole d'Oltremanica.

MENSE SCADENTI. Una decisione presa per tentare di risollevare la reputazione delle mense scolastiche, ai minimi storici nel Regno Unito con sempre più genitori che preferiscono pasti cucinati a casa, impacchettati e messi nella cartella dei figli per non affidarsi al cibo fornito dalle scuole.
Una scelta che non consente a un numero crescente di alunni britannici di variare la propria dieta, impedendo loro di familiarizzare con pietanze diverse da quelle proposte a casa, oltre a isolarli dai propri coetanei nell'ora dei pasti.
Il rapporto commissionato dal ministro Gove a Dimbleby e Vincent dovrà essere pronto entro la fine dell'anno scolastico 2012-2013 così da consentire «radicali cambiamenti» nel modus operandi delle mense scolastiche del Regno Unito.
Come ricordato dal Guardian, non è la prima volta che il governo britannico decide di affrontare l'annoso problema dei pasti scadenti nelle scuole.

SOLO IL 40% PRANZA A SCUOLA. I primi a interessarsi attivamente della qualità e delle proprietà nutrizionali del cibo servito nelle mense scolastiche del Regno Unito sono stati i laburisti.
Nel biennio 2008-2009, infatti, il governo di Gordon Brown ha speso centinaia di milioni di sterline per provare a innalzare il livello medio dei pasti nelle scuole, aumentando le possibilità di scelta e mettendo al bando alcuni dei cibi meno salutari.
Ciò nonostante, il numero dei genitori britannici che ha scelto di ritirare i figli dalle costose e poco attraenti mense scolastiche della Gran Bretagna è cresciuto negli ultimi anni e, come sottolineato dal quotidiano londinese, «oggi solo il 40% degli alunni pranza a scuola».

Solo il 12% delle scuole elementari britanniche include frutta fresca nel menù

Secondo le parole del ministro Gove, l'incarico affidato agli chef fondatori di Leon è quello di «creare un piano d'azione per accelerare il miglioramento del cibo nelle scuole e determinare il ruolo rivestito da una corretta alimentazione nella vita scolastica».
Il ministro per l'Educazione ha aggiunto che l'obiettivo del rapporto sarà di «rendere i pasti più gustosi, nutrienti e accessibili cercando di riportare entusiasmo negli alunni».

VERDURE PIATTO RARO. Una missione che non si annuncia facile. A dispetto dei recenti tentativi di migliorare la qualità e la varietà del cibo proposto dalle scuole, gli ultimi dati resi noti dal governo sono sconfortanti. Appena il 22,5% delle mense scolastiche delle scuole medie e superiori d'Oltremanica offre verdure ogni giorno, mentre solo il 12% delle scuole elementari britanniche è in grado di includere frutta fresca su base giornaliera stando ai numeri ripresi dal Daily Mail.
Al momento, la stragrande maggioranza del cibo servito nelle mense delle scuole primarie e secondarie del Regno Unito è precotto, preconfezionato o saturo di grassi e l'unico risultato concreto raggiunto dalle iniziative promosse dal governo Brown è stato quello di bandire le bibite gassate dai menu delle elementari.
Una delle ragioni che ha spinto i genitori britannici a interrogarsi in maniera più consapevole sulla qualità e la quantità del cibo servito, a pagamento, ai propri figli nelle scuole, è stato il successo di un blog aperto da una bambina scozzese di 9 anni.
LA DENUNCIA DI VEG. Nel suo NeverSeconds, Martha Payne alias Veg (Veritas ex gustu, un acronimo scelto da un padre latinista), ha fotografato per settimane il cibo ricevuto nella mensa scolastica assegnando severe pagelle a porzioni troppo ridotte e lamentando la cronica assenza di frutta e verdura nel menu.
Nato soltanto nell'aprile scorso, il blog di Martha ha già raccolto 7 milioni di visitatori con un inarrestabile crescendo di popolarità dal 15 giugno in poi a seguito della decisione del comune scozzese di Argyll and Bute, dove si trova la scuola della bimba, di vietare la pubblicazione delle foto del cibo servito viste le «pressioni insostenibili per i cuochi assunti dall'istituto».
Una scelta che ha fatto infuriare l'opinione pubblica d'Oltremanica a tal punto da costringere le autorità locali a fare marcia indietro permettendo a Martha/Veg di continuare a pubblicare sul blog che raccoglie anche immagini dei pasti serviti nelle mense scolastiche di tutto il mondo, da Taiwan al Canada, grazie ai contributi di decine di altri critici culinari under 18.

La polemica dello chef Oliver: costoso e inutile il rapporto di Gove

Ed è stato proprio uno dei sostenitori e dei difensori più celebri di Martha e del suo blog, il popolarissimo chef Jamie Oliver, a scagliarsi contro l'inchiesta commissionata dal ministro Gove affermando che «non è questo il momento appropriato per lanciare un altro costoso rapporto», come riferito dall'Independent.
«Questa decisione ha il solo effetto di ritardare qualsiasi azione concreta sulla qualità del cibo servito nelle scuole di almeno un altro anno», ha attaccato Oliver dicendosi certo che «alla fine del loro rapporto i colleghi di Leon faranno pressioni sul ministro per ottenere esattamente le stesse cose che io e altri chiediamo da anni: il problema è capire se il signor Gove le ascolterà».

CRITICHE AL MINISTRO. Le critiche al ministro da parte di una vera e propria superstar dei fornelli d'Albione come Oliver non sono passate inosservate sulla stampa britannica anche se qualcuno ha osservato come il dissenso dello chef televisivo possa dipendere dal fatto di non avere ricevuto l'incarico affidato ai colleghi Dimbleby e Vincent.
Il Sun ha ricordato come lo stesso Oliver «abbia lanciato e promosso da anni una campagna per chiedere il miglioramento del cibo servito nelle scuole», mentre l'Evening Standard ha riportato i primi ironici commenti di John Vincent circa l'ostracismo del più celebre collega: «Per me il nome di Jamie Oliver è il sinonimo della campagna sul miglioramento del cibo scolastico. Cercare di competere con lui è blasfemo: sarebbe come mettersi in competizione con Gesù».
E lo stesso ministro Gove ha cercato di gettare acqua sul fuoco ammettendo di avere ancora «tutti i libri di ricette scritti da Oliver». Paradossalmente, potrebbe essere stata la popolarità mediatica del biondo chef televisivo a convincere il politico conservatore a virare sui meno noti ma altrettanto qualificati Dimbleby e Vincent con l'obiettivo di non venire oscurato dal carisma di Jamie Oliver.
La speranza degli alunni inglesi e dei loro genitori è che queste schermaglie dietro ai fornelli non ostacolino, ritardino o condizionino le indagini dei due chef di Leon sulla qualità del cibo servito nelle mense d'Oltremanica portando a risultati concreti per un miglioramento dei pasti a partire dall'anno scolastico 2013-2014.