Mastrapasqua, la riforma di Giovanni Sicali La Tecnica della Scuola, 30.7.2012 Nei primi sei mesi del 2012, gli assegni liquidati dall'Inps sono stati 84.537 con un calo del 46,99% rispetto allo stesso periodo 2011 (quando erano 159.485). E' quanto emerge da tabelle Inps (senza l’ Inpdap e quindi con esclusione dei dati relativi ai lavoratori ex Inpdap, tra cui il personale scolastico!!!). L'età media per l'accesso alla pensione nel privato e' stata di 61,3 anni, un anno in piu' rispetto ai 60,4 anni registrati nel 2011. L'età media e' superiore di due anni rispetto alla Francia (59,3 anni) e vicina a quella tedesca (61,7 anni).
Nella vecchiaia si è avuta una vera e propria impennata dell'età
media per i lavoratori autonomi (da 63,3 a 68,4 anni) a fronte di
una caduta di quasi il 90% del numero degli assegni passati dai
32.939 dei primi sei mesi 2011 a 3.621 nei primi sei mesi del 2012.
Se si guarda al complesso delle pensioni Inps (vecchiaia e
anzianità) aumenta il divario tra l'età media alla decorrenza tra i
lavoratori dipendenti e autonomi e raggiunge i due anni. Per i
dipendenti si è passati da 59,9 anni nel 2011 a 60,9 anni nel primo
semestre 2012 mentre per gli autonomi si è passati da 61,2 a 62,9
anni. Invece, per il presidente dell' Inps A. Mastrapasqua ci troviamo di fronte ad un sistema sano con riforme che “hanno funzionato” e che il sistema previdenziale “é stato messo in sicurezza. Tutte le riforme hanno funzionato. I dati di oggi si riferiscono alla Sacconi-Tremonti che ha introdotto la finestra mobile e il legame con l'aspettativa di vita. La riforma Monti-Fornero ha proseguito sulla linea Sacconi-Tremonti velocizzando la transizione. È stato messo in sicurezza il sistema previdenziale. È un segnale di stabilità del Paese”. I lavoratori della conoscenza sembra che non siano considerati dal presidente dell’Inps al quale ricordiamo che, a partire dal prossimo settembre andranno in pensione 21.114 docenti che, ai sensi riforma voluta dal ministro del Welfare, al 31 dicembre 2011 avevano già maturato i requisiti previsti. Nella riforma Fornero l’avere posto questo termine per la conservazione di requisiti precedenti al 31 dicembre senza considerare la specificità della scuola (che usufruisce di una sola finestra di uscita al 1° Settembre) rappresenta una discriminazione e un’ingiustizia. E’ bene comunque tenere gli occhi ben aperti e la mente vigile perché spesso ci vengono raccontate come vere molte teorie fantasiose che la realtà dei fatti smentisce. Gli esodati ad esempio sono persino irrisi dalle cifre pubblicate dall’Inps perché le risorse per loro ci sono, basterebbe evitare di stornarle dalla previdenza per destinarle ad altro. I soldi dell'INPS finiscono giustamente alle industrie (per le ore di cassa integrazione) ma vengono utilizzai per coprire buchi di bilancio dello Stato o per finanziare le banche in difficoltà. Dopo questi dati “positivi” dell’Inps, forse tutti la finiranno di dare la colpa ai pensionati per la crisi generale. I mercati saranno certamente soddisfatti dei dati dell' Inps ma i pensionati continueranno a fare la spesa ai “mercatini”. |