Riconversione sul sostegno degli
esuberi: di Lucio Ficara La Tecnica della Scuola, 30.6.2012 La riconversione sul sostegno si sta rivelando ricca di contraddizioni unita a confusione. Sarebbe bastato utilizzare gli esuberi come sperimentazione dell’organico funzionale. Idee poco chiare, criteri aleatori per l’individuazione dei partecipanti, contrapposizione tra lavoratori già specializzati e aspiranti “riconversionisti”, sono gli elementi di confusione che scaturiscono dalla incerta gestione amministrativa sulla riconversione all’insegnamento del sostegno, proposta per i docenti in esubero o appartenenti a classe di concorso in esubero nell’anno scolastico 2011-2012. Si sarebbe potuto evitare tutto questo, utilizzando i docenti in esubero in progetti sperimentali sull’organico funzionale, garantendo quindi, per via contrattuale, una ricollocazione del personale coerente con la professionalità e l’esperienza acquisita. Le domande di partecipazione ai corsi di riconversione sono state 16056 ma l’accesso ai corsi non potrà superare i 2000 docenti. I sindacati si sono lamentati sia dei criteri di selezione dei partecipanti ai corsi di riconversione ed anche della mancata tempistica di tutto il percorso abilitante, che comunque non dovrebbe partire prima del 20 luglio. Oltre la confusione che regna sovrana quello che non è accettabile, è che si sia creato un clima di contrapposizione tra i docenti precari specializzati e i lavoratori in esubero, “costretti” loro malgrado a specializzarsi. Sarebbe opportuno da parte del MIUR affrontare seriamente il problema della contrapposizione, rassicurando i precari specializzati ed anche i docenti di ruolo sulla dos che temono in futuro di essere scavalcati dai neo-specializzati nella scelta della sede. |