Precari ad oltranza: Claudia Barrera da Linkiesta, 10.6.2012
Per governare la scuola, dice il ministro Profumo, ci vogliono dei
concorsi. Concorsi, si badi bene che consentiranno ai precari di
entrare in ruolo, se li supereranno. E così siam passati dalla
padella alla brace, dunque se per avere un posto oltre
all’abilitazione (necessaria e scontata ormai la sua esistenza)
l’insegnante deve superare anche un altro esame di stato, ossia il
concorso.
A me che ho vissuto per ben due anni il tormento della SSIS, selezione
in entrata con due esami scritti per entrare con, lezioni ed esami
all’università con tanto di firma presenze, tirocinio frontale nei
laboratori e nelle aule con gli studenti, e un esame di stato
scritto e orale in uscita con la presentazione di una tesina avente
come tema l’argomento di una lezione scolastica, ecco a me, dicevo,
il concorso pare una baggianata. Quasi quasi mi fa ridere! So che
toccherà anche a me la pena della preparazione di un concorso
dimenandomi tra libri, test, lezioni a scuola e pappine per la mia
nascitura. Ma sarà uno sforzo necessario se vorrò continuare questo
lavoro. Una conditio sine qua non, insomma. Nella speranza che poi
il concorso sia vinto, superato e si possa entrare in ruolo. Se vuole governare il sistema, come dice in un’intervista a La Stampa, immetta in ruolo quanti rientrerebbero nel piano triennale del 2011, ultimo atto di generosità del ministro Gelmini, o meglio, tappi tutti i buchi possibili dando stabilità lavorativa ai precari e alle scuole. Così saranno contenti anche gli alunni e i genitori, non solo i prof! |