DL SEMPLIFICAZIONI

Edilizia scolastica, internet e autonomia
Tutte le novità per scuola e università

Nel decreto appena varato dal consiglio dei ministri, molti provvedimenti che riguardano l'istruzione e la ricerca. Viene potenziata l'autonomia scolastica, depotenziato il voto di laurea, mentre sarà più facile accedere alle agevolazioni

Salvo Intravaia la Repubblica, 28.1.2012

Immatricolazioni online, potenziamento dell'autonomia scolastica, semplificazioni per i progetti di ricerca e agevolazioni per i giovani ricercatori, piano nazionale per l'edilizia scolastica, portale unico dell'offerta formativa universitaria e voto di laurea non più determinante per l'accesso ai concorsi. Nel cosiddetto decreto sulle Semplificazioni, pensato dal governo per rilanciare l'economia del paese e varato ieri dal Consiglio dei ministri, sono parecchi gli interventi su scuola, università e ricerca. Vediamoli.

SCUOLA

Sono sostanzialmente due gli interventi sulla scuola: il primo relativo all'edilizia scolastica e il secondo sull'autonomia delle istituzioni scolastiche.

Piano nazionale dell'edilizia scolastica. Il ministero prevede, di concerto con gli altri ministeri competenti e gli enti locali, l'elaborazione di un vero Piano nazionale dell'edilizia scolastica con un consistente stanziamento di risorse per rendere più sicuri ed efficienti gli oltre 40 mila plessi scolastici italiani e per la realizzazione di nuovi edifici. In particolar modo il Piano punterà all'efficienza energetica degli edifici scolastici e alla riduzione delle spese di funzionamento degli stessi e all'eliminazione delle locazioni a carattere oneroso.

Potenziamento dell'autonomia scolastica. "Siamo sicuri - ha spiegato il ministro Francesco Profumo in conferenza stampa - che con maggiore responsabilizzazione migliorerà la qualità dell'offerta formativa". Per questa ragione è previsto "un organico funzionale all'ordinaria attività e un organico di rete che andranno a completare l'organico dell'autonomia dei singoli istituti". Utilizzando questa quota di organico di personale, ancora da definire, le scuole potranno rendere finalmente effettiva l'autonomia scolastica, mentre le reti di scuole consentiranno "l'ottimale gestione delle risorse e dell'attività formativa".

Apprendistato. "Promuovere la realizzazione di percorsi in apprendistato, anche per il rientro in formazione dei giovani. E' quanto prevede l'articolo 60 del decreto-legge contenente "misure di semplificazione e promozione dell'istruzione tecnico-professionale e degli istituti tecnici superiori".

Invalsi. Il ruolo dell'Invasi, l'Istituto nazionale di valutazione del sistema scolastico italiano, verrà potenziato. Lo scopo è quello di gettare "le basi per una valutazione 'al servizio delle scuole', adottando quello spirito non giudicante che l'Invalsi ha costruito in questi ultimi anni".

UNIVERSITÀ
Si punta alla digitalizzazione e alla più ampia diffusione dell'offerta formativa.

Iscrizioni on line. Le iscrizioni all'università si effettueranno esclusivamente per via telematica. Si eviteranno così estenuanti file agli sportelli e inutili spese. L'intervento fa parte della cosiddetta Agenda digitale, che pone una particolare attenzione alla semplificazione dei rapporti tra i cittadini e la pubblica amministrazione.

Offerta formativa. Si tratta di uno dei punti più delicati del sistema universitario italiano: i giovani scelgono spesso indirizzi che poi vengono snobbati dalle imprese e rimangono disoccupati, se non "sfigati". Il ministero curerà presto un portale unico su tutte le possibilità offerte dagli atenei italiani, con dati e informazioni per una scelta consapevole del percorso di studi da intraprendere. Il portale sarà "in almeno due lingue e questo consentirà - spiega Profumo - agli studenti, non solo del nostro paese, di avere una visibilità sulle singole offerte delle università, in termini di corsi di laurea, di servizi, di borse di studio".

Digitalizzazione. A decorrere dall'anno accademico 2012/2013, "la verbalizzazione, la registrazione degli esiti degli esami, di profitto e di laurea, sostenuti dagli studenti universitari avviene esclusivamente con modalità informatiche".

Voto di laurea. Non sarà più un handicap, se troppo basso, per l'accesso ai concorsi. Prendere un voto basso all'esame di laurea non precluderà la partecipazione ad alcuni concorsi. Il decreto legge non affronta invece il tema del valore legale dei titoli di studio, ha specificato il presidente del consiglio Mario Monti dopo l'approvazione.

Atenei, reddito per docenza. Niente più limiti di reddito per chi aspira a un contratto di docenza all'università. Il decreto elimina la norma della riforma Gelmini che, per accedere alla docenza a contratto, prevedeva un reddito annuo non inferiore a 40 mila euro lordi.

RICERCA
Sarà più snello l'iter di approvazione dei progetti di ricerca nazionali e internazionali, con un occhi rivolto ai "giovani" ricercatori.

Ricerca internazionale, industriale e di base. I progetti di ricerca o programmi internazionali non saranno più sottoposti ad un doppio livello di valutazione: nazionale e internazionale. Prevarrà il secondo. Tali progetti saranno ammessi al finanziamento fino alla concorrenza delle risorse disponibili nell'ambito del riparto del Fondo agevolazioni ricerca. In materia di ricerca industriale, "per semplificare i rapporti istruttori e di gestione dei progetti di ricerca, per ciascun progetto è possibile individuare un soggetto capofila". Questi "rappresenta le imprese ed enti partecipanti nei rapporti con l'amministrazioni che concede le agevolazioni". Infine per la ricerca di base, è previsto che i progetti valutati positivamente in ambito comunitario, ma non ammessi al relativo finanziamento, potranno essere finanziati con risorse nazionali, "fino alla concorrenza delle risorse stanziate per tali finalità". Lo scopo è quello di finanziare con risorse nazionali progetti a esclusiva ricaduta nazionale valutati positivamente in sede comunitaria. Inoltre, il 10 per cento del Fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica e tecnologica (FIRST) è destinata a interventi in favore dei giovani ricercatori di età inferiore a 40 anni".

Grant comunitari e internazionali. I ricercatori degli enti pubblici di ricerca e delle università che, in seguito all'attribuzione di grant (finanziamenti) comunitari o internazionali, svolgano la relativa attività di ricerca presso l'ente di appartenenza, sono collocato in aspettativa senza assegni su richiesta, per il periodo massimo di durata del grant.