Troppi gli italiani Tuttoscuola, 31.1.2012 Nella graduatoria europea dei giovani 30-34enni laureati l’Italia con il 19,8% è lontana anni luce dalla maggior parte dei Paesi dell’UE la metà dei quali viaggia oltre il 40%, come Tuttoscuola ha ricordato commentando i dati Istat di “Noi Italia”. L’Italia si trova in fondo, seguita soltanto da Malta e Romania. Come complemento di quella graduatoria la percentuale di persone con un titolo di studio di livello minimo (al più la licenza media) è in Italia piuttosto elevato rispetto agli altri Paesi europei. In questa graduatoria rovesciata dove i primi sono in un certo senso gli ultimi, al primo posto c’è Malta con il 71,3% della popolazione di 25-64 anni, seguita da Portogallo (68,1%) e Spagna (47,4%); l’Italia è subito dopo con il 45,2%. Da noi la percentuale più elevata di persone che hanno soltanto il titolo di studio minimo si trova nelle regioni meridionali (52,9%) con la Puglia che tocca il 55,9%; Trento, Umbria e Liguria hanno percentuali molto più basse, intorno al 35%. Sei anni prima, nel 2004, l’Italia stava peggio, con il 51,9%, cioè quasi sette punti in percentuale sopra l’attuale livello. Dal 2004 al 2010 è stato il Veneto a compiere i maggiori passi per ridurre il livello poco confortante del titolo di studio minimo, scendendo di oltre dieci punti, dal 53,6% al 42,8%. In questa classifica degli ultimi della classe le donne in Italia se la cavano meglio degli uomini: media nazionale del 44,4% contro il 46%. In Sardegna, dove le percentuali restano comunque piuttosto elevate, le donne (51,8%) distanziano i maschi (58,1%) di oltre sei punti.
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