Emendamenti
al milleproroghe: Uno dei nodi riguarda le pensioni per il personale della scuola dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 24.1.2012 Il decreto legge Milleproroghe, che avrebbe dovuto essere esaminato oggi dall’Aula di Montecitorio, torna invece in commissione per risolvere il nodo della copertura della norma sulle pensioni. La decisione e’ stata presa nel Comitato dei diciotto su richiesta del Pdl, che e’ contrario all’aumento dei contributi previdenziali degli autonomi come copertura alle modifiche della riforma delle pensioni. Il decreto potrebbe tornare gią domani in Aula. Chi credeva che in occasione della conversione in legge del decreto “milleproroghe” (n. 216 del 29 dicembre 2011), il governo avrebbe attenuato gli effetti negativi della legge “Salva Italia” (n. 214 del 22 dicembre 2011) in materia pensionistica, č rimasto deluso. Gli emendamenti approvati alla Camera in commissione referente prevedevano modifiche minimali all’articolo 24 della legge 214. L’unica novitą č rappresentata dall’abolizione, per i lavoratori che non avevano maturato il diritto a pensione al 31 dicembre 2011, delle penalizzazioni in caso di collocamento in quiescenza non di vecchiaia (a 66 anni di etą) ma anticipata (con anzianitą contributiva di 42 anni e un mese per gli uomini e di 41 anni e un mese per le donna), prima del compimento dei 62 anni di etą. Per evitare la “penalizzazione” (1-2%), nelle predette anzianitą sono comprese, oltre a quella di effettivo servizio, quella relativa al servizio militare e i periodi di astensione obbligatoria per maternitą. Sono esclusi i periodi di riscatto laurea, validi, invece, per il calcolo della anzianitą per il diritto a pensione. Nessuna modifica, infine, per la normativa sugli esoneri dal servizio, abrogata dal 6 dicembre 2011, con la sola salvaguardia delle istanze accolte entro il 4 dicembre 2011. |