Alla cortese attenzione
del Ministro dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
Francesco Profumo
Siamo studenti e studentesse dell’ateneo di Roma Tre. Anche
noi, come molti altri giovani, viviamo il disagio di una
generazione in preda alle incertezze sul proprio futuro.
Siamo studenti allarmati dalle politiche sull’università
intraprese negli ultimi anni, abbiamo lottato contro
l’aziendalizzazione dell’Università Pubblica e contro i
tagli che la smantellano, per garantirci un domani
all’altezza dei nostri sogni.
Avevamo sperato in un cambiamento di rotta, ma siamo delusi
dal non aver avuto segnali chiari in questo senso da parte
del governo di cui Lei fa parte.
Pertanto riteniamo doveroso, nell’ottica di una forma di
protesta costruttiva, evitare critiche strumentali e fare
delle proposte concrete, basate sulle criticità più evidenti
del sistema universitario.
1. Un’Università che non è adeguatamente finanziata non è in
grado di soddisfare le esigenze di una didattica di qualità,
che punti alla ricerca e all’innovazione, nodi cruciali per
il rilancio economico e sociale di questo paese.
2. Chiediamo quindi il reintegro totale dei tagli al Fondo
di Finanziamento Ordinario operati dal precedente Governo.
3. Il diritto allo studio è sancito dalla nostra Carta
Costituzionale. Appare sempre più evidente che gli enti
regionali per il diritto allo studio non siano in grado di
garantire un libero accesso all’università per tutte le
categorie sociali: le risorse al riguardo, già insufficienti
negli scorsi anni, sono ulteriormente inadeguate alla luce
dei tagli e della recessione economica. I prestiti d’onore
non sono a nostro parere uno strumento adeguato a garantire
tale diritto per tutti. Riteniamo inoltre incostituzionale
l’elevatissimo numero di borsisti idonei non vincitori di
borse di studio. Oggi la priorità del governo deve proprio
essere quella di risolvere la grave situazione delle
migliaia di studenti che vedono negato un contributo che
spetta loro di diritto. Le chiediamo di intervenire subito
per scongiurare questa gravissima intemperanza che minaccia
il futuro e la formazione di troppi giovani in Italia,
affinché non siano ancora i più disagiati a pagare per
tutti.
4. Si studi una seria politica di reintegro e aumento dei
fondi destinati a borse di studio, mobilità studentesca ed
edilizia universitaria, cercando di costruire un vero e
welfare studentesco.
5. In questi anni il mondo accademico è stato scosso dagli
effetti nefasti della cosiddetta Riforma Gelmini. Siamo
rimasti insoddisfatti dal non avere al riguardo una
posizione chiara da parte Sua e del Governo. Per mettere in
campo una riforma dell’università efficace è necessario,
oltre alle adeguate risorse economiche, avviare un dialogo
reale con studenti e ricercatori.
6. Il titolo di studio è il biglietto da visita di ogni
studente, costituisce la base fondamentale sulla quale
costruire l’ingresso nel mondo del lavoro e nella società;
chiaramente per noi desta enorme preoccupazione la proposta
di abolirne il valore legale. Si prospetterebbe uno scenario
allarmante poiché, con l’assenza di un criterio valido, si
istituirebbero delle differenze sostanziali in base al
prestigio dei singoli atenei creando così di fatto atenei di
serie A e serie B.
7. Ci stupisce e ci preoccupa la volontà del governo di
affrontare proprio adesso e con tanta fretta una decisione
così critica e di non aver avuto al riguardo risposte
evidenti da parte Sua.
8. Le chiediamo dunque di concretizzare le sue dichiarazioni
positive volte ad un confronto costruttivo ed aperto con gli
studenti, chiarendo quindi quale sia la posizione del
M.I.U.R. a riguardo e di scongiurare il rischio di questo
provvedimento.
Confidiamo che Lei presti attenzione alla nostra voce e a
quella di milioni di studenti italiani.
In attesa di una sua risposta, cordiali saluti