Quando mancano Tuttoscuola, 13.1.2012 Tra i numerosi problemi da risolvere o da “oliare” il ministro Profumo dovrà affrontare anche quello dell’apparato amministrativo ridotto ormai ai minimi termini, al centro e in periferia. Non ci sono soltanto posti da coprire di direttore generale (almeno quattro tra centro e periferia oltre a due posti di capo dipartimento all’istruzione e all’università); ci sono anche, numerosi posti vacanti di dirigente di II fascia, al centro e in periferia. Presso il Miur su un organico complessivo di 176 posti di dirigente (di cui 40 di dirigente tecnico) ne risultano attualmente vacanti più della metà, esattamente 93 posti (33 di dirigente tecnico). In periferia, su un organico complessivo di 496 posti (295 di dirigente tecnico), la situazione non è migliore, anzi: risultano vacanti 338 posti (248 di dirigente tecnico). In periferia sono, quindi, 90 i posti vacanti di dirigente amministrativo, una figura importante che in molti casi coincide con quella degli ex-provveditori agli studi. Sono già frequenti i casi in cui gli Uffici scolastici territoriali, privi di titolare, vengono assegnati in reggenza a dirigente di una provincia vicina. In Sicilia e in Toscana mancano 10 dirigenti, in Campania 9, in Emilia-Romagna, Lombardia e Calabria 8, e così via mancando. Se si considera che in alcuni territori, oltre alla mancanza di dirigenti, manca anche il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale, si può ben capire come il Miur stia pensando, per tamponare le emergenze in un momento di particolare difficoltà e complessità per il sistema scolastico, di utilizzare proprie risorse interne di alto profilo per fronteggiare i problemi della periferia. |