RSU. Un’elezione inutile? Tuttoscuola, 31.1.2012 Tra pochi giorni si conosceranno i piani regionali di dimensionamento della rete scolastica che, secondo le stime del Miur, dovrebbero portare alla cancellazione dal prossimo settembre di 1.300 istituzioni scolastiche del 1° ciclo, il 18% delle 7.210 attualmente esistenti. La cancellazione, con relativo accorpamento con altre istituzioni, comporterà non solo la cancellazione di posti di organico di dirigenti scolastici, dsga e personale amministrativo, ma determinerà la contestuale scomparsa di organi collegiali e di rappresentanza nelle istituzioni interessate, come i consigli di istituto e le rsu. Proprio le rsu, le rappresentanze sindacali unitarie, avranno il loro rinnovo, richiesto con forza dai sindacati di settore (da alcuni con tenace accanimento), tra poco più di un mese. Dovrebbero durare poi in carica tre anni, ma molte di loro dopo pochi mesi decadranno. Decadranno certamente le 1.300 rsu delle istituzioni scolastiche che verranno soppresse. Ma altre centinaia di rsu saranno a rischio di contrazione dei membri o di totale mancanza di componenti neo-eletti, a causa di accorpamenti tra istituzioni scolastiche. Ad esempio, nel Friuli Venezia Giulia, dove la soppressione complessiva di istituzioni scolastiche è di 23 unità, sono previste 30 soppressioni e 19 nuove istituzioni. Il rimescolamento delle carte, cioè il passaggio di scuole da una istituzione ad un’altra, inciderà non poco sugli assetti di rappresentanza appena definiti. Una RSU su cinque, dopo l’elezione di marzo, funzionerà per due-tre mesi al massimo in questo anno scolastico ormai al termine, poi andrà in archivio. Non era forse meglio rinviare all’autunno prossimo le elezioni e disporre di organi di rappresentanza diretta ed effettiva, visto che si sapeva per tempo della riforma della rete?
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