Le paritarie fanno risparmiare Intervista a "La stampa" della presidente dei genitori delle scuole cattoliche da Tuttoscuola, 2.1.2012 Maria Grazia Colombo, presidente della dell’Associazione genitori scuole cattoliche (Agesc), intervistata da “La stampa” fa il punto sulla situazione della scuola paritaria in Italia, rilevando preliminarmente che “Proprio in questo momento di crisi economica, il sistema paritario costituisce un elemento di novità. Nonostante ciò, veniamo penalizzati. E spiega la sua tesi snocciolando cifre significative. “Per ogni allievo della scuola statale dell’infanzia lo Stato spende ogni anno 6.116 euro, contro i 584 per allievo che frequenta la scuola paritaria. Nella primaria (elementari) lo scarto è di 7.366 euro contro 866, nella secondaria di primo grado di 7.688 euro contro 106, nella secondaria di secondo grado di 8.108 euro contro 51 euro». I dati sulla spesa dello Stato per ogni alunno della scuola paritaria si ricavano facilmente dividendo l’ammontare dei contributi statali (ben quantificati) dal numero di alunni iscritti. Un po’ più difficile calcolare il costo dello Stato per ogni alunno iscritto ad una scuola statale, ma esistono riferimenti pubblici internazionali che lo attestano. Posto in questi termini il confronto è ineccepibile. Quindi c’è un risparmio per lo Stato, sostiene la presidente Colombo. «Queste differenze, tra spesa per alunno che frequenta la scuola statale e alunno della paritaria, generano per lo Stato un risparmio sulla spesa complessiva destinata alla scuola di 6.245 milioni di euro all’anno, di cui 3.436 nella scuola dell’infanzia, 1.202 nella primaria (elementare), 496 nella secondaria di primo grado (medie inferiori) e 1.110 nella secondaria di secondo grado”. La presidente dell’Agesc continua: “è evidente che il mantenimento e lo sviluppo del sistema paritario risulta una voce a favore dello Stato, in quanto attua un vero e proprio sistema sussidiario all’incontrario. Mediamente dal 2002 il capitolo di spesa per la scuola paritaria è stato fra i 520 e i 530 milioni di euro (tranne per il 2011 dove si è fermato a 497 milioni), di cui 355 circa per l’infanzia, 160 per le primarie (elementari), 6,9 per le secondarie (medie e superiori), 10 milioni come integrazione per alunni portatori di handicap, 4,5 milioni assegnati dalla direttiva annuale attuativa della Legge 440 del 1997». Facile prevede, quindi, che il trend continuerà anche per il nuovo anno. «Per il 2012 la previsione è di 523 milioni. Gli alunni delle scuole paritarie sono pari al 12,1% della popolazione scolastica (in crescita nel 2010 sul 2009 dell’1,3%), ma incidono sul bilancio del ministero dell’istruzione in ragione dell’1,2%. Il disequilibrio nella ripartizione delle risorse è evidente. Noi siamo favorevoli al “buono scuola” anche se aperti ad altre forme di finanziamento, come la detrazione d’imposta. Ma oggi il punto fondamentale per noi è quello di ottenere uno strumento di finanziamento certo, sia per garantire lo sviluppo della scuola paritaria sia per assicurare una condizione di equità reale tra genitori di alunni della scuola statale e quelli della paritaria, questi ultimi allo stesso modo cittadini come i primi». |