Servono docenti con età più vicina ai ragazzi

Scuola, Profumo: "In autunno
il concorso dei professori"

In un'intervista il ministro dell'Istruzione annuncia un nuovo concorso per il prossimo autunno. Dal 1999 non ne viene bandito uno. Sarà aperto sia ai precari , oltre 200mila in graduatoria, sia ai giovani, circa 20mila, che si sono preparati per il mondo della scuola. Nessuna riforma per quanto riguarda l'Università.

dal Giornale Radio Rai, 15.1.2012

ROMA -I concorsi ''devono tornare nel mondo della scuola'', è dal '99 ''che non ne viene bandito uno'', occorre ''ritrovare i meccanismi di regolarità anche per il reclutamento dei docenti''. Lo dice in un'intervista rilasciata al quotidiano il "Messaggero", il ministro dell'Istruzione Francesco Profumo annunciando che il prossimo concorso ci sarà questo autunno: ''la scuola chiede docenti con età più vicina a quella dei ragazzi''. Il ministro sottolinea che bisogna permettere l'accesso ''sia ai precari, oltre 200mila in graduatoria, sia ai giovani, ventimila, che si sono preparati per fare gli insegnanti''.

Al prossimo concorso, spiega, ''potranno accedere anche le nuove leve, altri ventimila, che quest'anno seguiranno i tirocini formativi attivi''. ''Sono tornato di nuovo tra i banchi di formica verde - racconta -. Davanti a me la lavagna e l'insegnante che, in piedi, spiega. Mi sono reso conto che, da questo punto di vista, non è cambiato nulla dagli anni Sessanta. Non è possibile! Basta con le lezioni frontali''.

Il ministro propone di cambiare la disposizione nelle classi, suggerisce di mescolare i gruppi di ragazzi. Nella scuola italiana, riconosce, ''ci sono grandi competenze e, nella maggior parte dei casi, si lavora sodo'', mentre sul nodo della ricerca e della 'fuga dei cervelli' rimarca che ''l'obiettivo è quello di aumentare la competitività dei ricercatori e delle imprese italiane nell'accesso alle varie tipologie di fondi messi a disposizione della Commissione Ue. Sul fronte delle politiche di coesione - prosegue - le percentuali di utilizzo dei fondi strutturali ci vedono al penultimo posto''. Nessuna riforma dell'università in programma, piuttosto Profumo pensa a fare ''i decreti attuativi di quella varata mesi fa'', ''è il tempo della semplificazione''.