DIMISSIONI

Lascia Zennaro, si perse nel tunnel

Corrado Zunino la Repubblica, 14.1.2012

ROMA - Il ministro Francesco Profumo lo aveva chiamato, a ridosso di Natale, nel suo ufficio, secondo piano affacciato su viale Trastevere. Gli aveva detto: "Nulla di personale, ma quel posto mi serve. Dovrebbe liberarlo". La direzione generale che manteneva il funzionario è importante, all'interno del ministero dell'Istruzione. Ingloba quattro temi cardine della scuola: gli studenti, l'integrazione, la partecipazione, la comunicazione. La comunicazione, soprattutto. Lui, il dirigente da allontanare, Massimo Zennaro, 38 anni, era stato il comunicatore di Mariastella Gelmini, ministro del precedente governo. Un pessimo portavoce, in verità. Perlopiù silente. Irascibile all'interno, muto all'esterno. Nel triennio abbondante da dominus della conoscenza del ministero della Conoscenza, Zennaro, interista passionale che nel tempo libero offre consigli gratuiti a Barbara Berlusconi, ha fatto sì che i dati sensibili sulla scuola diventassero segreti, i numeri sui bocciati, sui docenti di sostegno, sulle classi pollaio diventassero interpretazioni (non verificabili in quanto i dati erano segreti). E i comunicati stampa venissero sfornati anche a mezza dozzina al giorno. Non parlava con i giornalisti, Zennaro, li istruiva con comunicati verbosi.

Padovano, forzista, amico personale della Gelmini e ispiratore della sua linea comunicativa, Massimo Zennaro è clamorosamente caduto sulla scoperta dei neutrini più veloci della luce. Con un comunicato mai controllato - l'alto apparato dell'Istruzione, quel giorno, pomeriggio del 23 settembre, era tutto dal presidente della Repubblica per l'inaugurazione dell'anno scolastico - la Gelmini fece sapere al paese quale fosse stata la centralità del suo ministero nella scoperta scientifica realizzata al Cern. "Alla costruzione del tunnel tra il Cern e i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l'esperimento, l'Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro". Sì, l'esperimento era stato condotto - sosteneva la reggente della scuola italiana - dentro un tunnel lungo da Ginevra al Gran Sasso. Settecentotrenta chilometri circa.

Ci misero un istante i nemici della Gelmini a scoprire la corbelleria scritta in un italiano zoppicante. Fu Marco Cattaneo, sul suo blog sul sito dell'Espresso, a raccogliere la segnalazione di un lettore (Imho) e rilanciarla in rete a tarda ora. L'intervento della Rete 29 aprile (ricercatori conflittuali) del giorno dopo avrebbe dato il via a una pernacchia globale. Cinque giorni ancora e Mariastella Gelmini avrebbe preteso le dimissioni del suo amico da portavoce. Da allora non si sono più parlati. Arrivarono le dimissioni, tra gli osanna dei funzionari e degli impiegati del ministero, ma Zennaro mantenne il posto da direttore generale e il relativo congruo stipendio (156 mila euro lordi, oltre 5 mila euro nette per quattordici mensilità).

Con l'arrivo di Profumo, e "in considerazione del mutato quadro politico", lo scorso 10 gennaio Massimo Zennaro ha scelto di lasciare. Ha mantenuto la direzione di due riviste scolastiche interne, ma per questa "collaborazione" il ministero non pagherà più nulla: tutto è affidato agli editori. "Mi voglio riposare", ha detto ricevendo il ringraziamento del ministro per "il garbo istituzionale". Proverà, ardua missione, a recuperare un rapporto con la vecchia amica Mariastella, sua coetanea.

Al ministero è in arrivo - a prescindere dalle dimissioni di Zennaro - un nuovo capo ufficio stampa, casella mancante. È fortemente caldeggiato dal Pd e affiancherà l'attuale portavoce del ministro, Guido Schwarz.